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Influenza, oltre 300 mila italiani a letto

Il Virus è stato isolato il 2 dicembre. Il picco è atteso attorno a metà gennaio

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L’influenza finora ha messo ko più di 300 mila italiani, di cui oltre 125 mila nelle ultime due settimane di novembre. Lo rivela il Bollettino stilato dalla Società Italiana di Medicina Generale (SIMG). “Si tratta di individui che evidentemente non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione – sottolinea il dottor Claudio Cricelli, presidente SIMG – questa rimane la vera arma di prevenzione contro l’influenza e i malanni di stagione. Per questo rivolgiamo un appello a tutti gli italiani, in particolare alle categorie più a rischio come gli over 65 e i bambini, perché si sottopongano all’immunizzazione: c’è tempo fino alla fine dell’anno”.

Il nuovo bollettino riassume l’andamento durante la seconda quindicina del mese di novembre, in particolare 18 – 24 novembre e 25 novembre – 1 dicembre. Il 2 dicembre è stato isolato il primo caso di influenza in Italia a Trieste, in una bambina di 4 anni. “Da questo momento la diagnosi clinica dei nostri medici sentinella risulterà essere più precisa – aggiunge il dottor Aurelio Sessa, presidente regionale SIMG Lombardia – in questo periodo, 415 mila persone sono state curate per malattie respiratorie acute (virus parainfluenzali), che da ottobre hanno fatto registrare complessivamente circa 1.280 mila casi. D’ora in poi ci sarà un progressiva salita della curva di incidenza con il picco che arriverà a meta gennaio (mediamente 6 settimane dopo il primo isolamento). Il virus influenzale isolato è contenuto nel vaccino antiinfluenzale e quindi che si è vaccinato è completamente protetto”. Quest’anno i virus influenzali in circolazione saranno tre.

La nostra rete di medici di medicina generale distribuiti su tutto il territorio nazionalecontinua il dottor Cricellinon solo fornisce con tempestività informazioni sull’evoluzione della patologia, i cui dati peraltro sono già tenuti sotto osservazione dalla rete Influnet, ma verifica anche capillarmente le complicanze e lo stato di salute della popolazione italiana nel corso del periodo influenzale, il numero di indagini diagnostiche effettuate, i trattamenti terapeutici prescritti, le assenze dal lavoro causate dalla malattia e i ricoveri ospedalieri richiesti”.

E allora, per tutte quelle che sono chiamate “categorie a rischio” è il momento di rispondere e aderire all’appello dei medici di famiglia: sottoporsi alla vaccinazione. “Vogliamo raggiungere con il vaccino almeno l’80% della popolazione ‘fragile’, in particolare malati cronici, anziani e bambini, sui quali anche un virus debole può avere conseguenze pesanti – conclude Cricelli –È importante non banalizzare i sintomi, visto che ogni anno si registrano circa 8000 decessi attribuibili alle complicanze dell’influenza”.