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Infertilità: personalizzazione della terapia indispensabile per ottimizzare risultati e ridurre complicanze

Si è svolto a Roma, nei giorni 30 e 31 marzo, l’evento scientifico “Forum For the Future – Nuove sfide per la comunità della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA)” organizzato da Merck Serono.  Scopo dell’incontro è stato fare il punto della situazione sugli sviluppi della PMA in Italia e sulle sfide future che gli esperti dovranno affrontare.La personalizzazione del trattamento per l’infertilità è stato uno degli argomenti centrali del Forum: gli esperti riuniti nella capitale hanno ribadito come per ogni paziente debba essere attuata una strategia terapeutica su misura. L’obiettivo deve essere quello di ottimizzare le probabilità di gravidanza, riducendo al tempo stesso il numero delle stimolazioni ovariche e le eventuali complicanze correlate al trattamento, come le gravidanze multiple e la sindrome da iperstimolazione.Elevare il livello di personalizzazione del trattamento è da sempre uno degli obiettivi di Merck Serono, azienda leader mondiale nel campo delle terapie per l’infertilità, che ha recentemente lanciato il nuovo dispositivo di iniezione per la somministrazione di GONAL-f®, soluzione iniettabile in penna preriempita, a base di gonadotropina follicolo-stimolante (FSH) ricombinante.La “famiglia delle penne” è stata progettata da Merck Serono per migliorare l’auto-somministrazione delle sue gonadotropine ricombinanti – GONAL-f® (follitropina alfa),Luveris®(lutropina alfa) e Ovitrelle® (coriogonadotropina alfa) – e agevolare le pazienti nell’autoiniezione quotidiana della terapia.
“Grazie a questi dispositivi di somministrazione – ha dichiarato il Dottor. Guido Ragni (Senior Consultant presso il Centro di Sterilità della Clinica Mangiagalli di Milano ) – è ora possibile adeguare la dose caso per caso consentendo allo specialista di predisporre un trattamento personalizzato. Inoltre, da un lato i pazienti possono autosomministrarsi il farmaco in modo autonomo e sicuro e dall’altro i medici hanno la conferma di una migliore aderenza alla terapia”.“L’impiego delle gonadotropine sulla base di alcune caratteristiche genetiche della paziente può tradursi in una individualizzazione dei trattamenti con un significativo miglioramento del rapporto costi-rischi/benefici”, ha affermato il Dr. Carlo Alviggi (esperto di medicina della riproduzione e ricercatore presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli), presentando i risultati di uno studio condotto presso il Centro di PMA universitario, che configurano un futuro approccio farmacogenomico alla stimolazione ovarica.Nel corso del Forum, ampio spazio è stato inoltre dedicato alla preservazione della fertilità, un tema molto dibattuto in questo momento storico in cui l’età alla prima gravidanza è cresciuta, è aumentata l’incidenza delle neoplasie nelle donne giovani e il tasso di sopravvivenza a 5 anni per queste neoplasie si attesta intorno all’ 85-90%1.“La coltura in vitro del follicolo ovarico – ha dichiarato il Dr. Fedro Peccatori, Direttore della Unità Fertilità e Procreazione in Oncologia all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano (IEO) – rappresenta una novità dal grandissimo potenziale nella preservazione della fertilità”.