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Il tumore del polmone diventerà la principale causa di morte per cancro tra le donne europee già nel 2015

Il cancro al polmone potrà superare il cancro al seno come causa principale di morte per cancro tra le donne europee attorno alla metà del decennio, secondo una nuova ricerca, condotta da ricercatori dell’ Istituto Mario Negri, dell’ Università degli Studi di Milano e dell’Università di Losanna, pubblicata sulla rivista Annals of Oncology. In Italia, le donne hanno iniziato a fumare più tardi e fumano meno che in altri Paesi europei, di conseguenza la mortalità per tumore al polmone resterà inferiore a quella per tumore al seno, almeno per tutto questo decennio.

Lo studio prevede che circa 1,3 milioni di persone moriranno di cancro (737.747 uomini e 576.489 donne) nei 27 paesi dell’Unione Europea nel 2013. Nonostante il numero di decessi sia aumentato rispetto al 2009 (anno per il quale i dati di mortalità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono disponibili per la maggior parte dei Paesi europei), si ipotizza che il tasso (standardizzato per età per 100.000 abitanti) di mortalità per tumore diminuisca del 6% negli uomini e del 4% nelle donne.

Nonostante questa diminuzione per l’insieme dei tumori, i tassi di mortalità per cancro ai polmoni continuano a salire nelle donne in tutti i paesi, mentre quelli per tumore alla mammella scendono. Per il 2013 si stimano 88.886 decessi (14,6 per 100.000 donne) per cancro al seno e 82.640 morti (14 per 100.000 donne) per cancro ai polmoni. Si prevede che i decessi per cancro al polmone aumentino del 7% tra le donne europee dal 2009.

Se queste tendenze opposte per la mortalità da tumore al seno e al polmone nelle donne dovessero continuare – spiega Matteo Malvezzi, del’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri e primo autore dello studio – nel 2015 il cancro al polmone diventerà la prima causa di mortalità per cancro in Europa. Questa situazione si è già verificata nel Regno Unito e in Polonia, i due paesi con i tassi di cancro al polmone più elevati. L’aumento di mortalità per cancro al polmone per le donne nel Regno Unito riflette la maggiore prevalenza di giovani donne fumatrici alla fine degli 1960 e negli anni 1970, forse a causa dei cambiamenti negli atteggiamenti socio-culturali in quel periodo. Tuttavia, oggi nel Regno Unito e nel resto d’ Europa meno giovani donne fumano e, di conseguenza, le morti per cancro ai polmoni potrebbero iniziare a stabilizzarsi dopo il 2020 con una mortalità di circa 15 per 100.000 donne“.

Si stima che i tassi di mortalità per tumore alla mammella – aggiunge Eva Negri, anch’essa ricercatrice dell’Istituto Mario Negri e coautrice dello studio – diminuiscano del 7% dal 2009 nella UE. Ciò riflette i notevoli progressi accumulati negli anni per il trattamento, lo screening e la diagnosi precoce della malattia”.

Lo studio ha esaminato tassi di mortalità per tumore in tutta l’UE (27 stati membri al 2007) e nei sei paesi con la popolazione più alta – Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito – per tutti i tumori, e, individualmente, per  per i tumori dello stomaco, intestino, pancreas, polmone, della prostata, della mammella, dell’utero (cervice compresi) e le leucemie. Questo è il terzo anno consecutivo che vengono pubblicate le previsioni di mortalità per tumore nell’UE.

Il messaggio chiave per i governi dell’UE – continua Carlo La Vecchia, Capo del Dipartimento di Epidemiologia e docente all’Università Statale di Milano, autore e responsabile dello studio – è la lotta contro il fumo, in particolare tra gli uomini e le donne di mezza età, cioè le generazioni di europei maggiormente esposti al fumo. Se si riuscisse ad aiutare e incoraggiare più persone a smettere di fumare, o a dissuaderle dal cominciare, in Europa si potrebbero evitare centinaia di migliaia di morti per cancro ogni anno. Altre misure di prevenzione sono il controllo dell’abuso di alcolici e del sovrappeso, così come l’ottimizzazione della diagnosi e del trattamento del cancro. La maggior parte di queste misure sono attuabili in tutti i paesi dell’UE. Il ritardo nell’applicazione dei miglioramenti della diagnosi e del trattamento del cancro è difficile da giustificare in Europa centrale e orientale, in particolare alla luce dei recenti progressi in paesi come il Brasile o l’Argentina, che ora hanno PIL simili“.

In allegato la tabella con il numero di morti e il tasso di mortalità per 100000 abitanti (standardizzato sulla popolazione mondiale) del tumore al polmone, negli uomini e nelle donne, in Italia nel 1990 e il dato stimato per il 2013, in cui si evidenzia un leggero calo della mortalità tra gli uomini, mentre raddoppia la mortalità tra le donne.

Lo studio è stato realizzato con il contributo dell’ Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).