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Il terzo incontro “Benessere tra mente e corpo” dedicato ai disturbi psicosomatici

 Molte malattie sono causate da ansia, depressione, stress, traumi, eventi gravi e problemi quotidiani. Per contro, chi è felice e riesce a superare gli ostacoli della vita con serenità, chi  convive con i propri problemi senza arrabbiarsi e, infine, chi non si vergogna di chiedere aiuto psicologico, non si ammala e aumenta la propria speranza di vita dai 7 ai 10 anni.

Di questo ed altro si è parlato martedì sera, 30 aprile, nell’ex Sala Consiliare del Comune di Asti dove è proseguito, con straordinario successo di pubblico, il ciclo di incontri “Il Benessere tra Mente e Corpo” organizzati dal Centro Studi e Ricerche Victor Meyer di Asti, UTEA e Assessorato alla Cultura del Comune di Asti. Titolo della serata: “I disturbi psicosomatici: quando la mente intrappola il corpo”. Al tavolo dei relatori la psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Marina Balbo, direttrice del Centro Studi e Ricerche Victor Meyer di Asti, il cardiologo dell’Ospedale Civile di Asti Antonino Buscemi, il medico gastroenterologo Gianni Miroglio e lo psichiatra Ernesto Viarengo, ex primario dell’Ospedale Civile di Asti.  

 Il Sindaco di Asti Fabrizio Brignolo si è complimentato per l’utile servizio offerto alla cittadinanza con l’organizzazione di serate  capaci di attirare un vasto pubblico, con la divulgazione di temi importanti per il benessere dell’individuo, attraverso un linguaggio semplice e comprensibile da tutti. 

Con l’ausilio di alcune slide la psicologa e psicoterapeuta Dott.ssa Marina Balbo ha introdotto i relatori ponendo l’accento su tutti quei malesseri del fisico che hanno origine dalla mente: “Lo stress è il filo conduttore che collega la mente con il corpo. Il campo delle neuroscienze ha fatto passi da gigante e si è appurato come lo stress modifichi addirittura la struttura del cervello. Si è evidenziato come la psicoterapia agisca favorevolmente sullo stress e sulle malattie psicosomatiche. Una volta si diceva che con il tempo si aggiusta tutto. – continua la Dott.ssa Balbo –  Non è così. Il tempo trasforma lo stress in depressione, attacchi di panico, disturbi dell’alimentazione poichè ognuno viene colpito laddove è più debole. Allora l’intervento psicoterapeutico è salvifico quando il soggetto rivive l’esperienza traumatica in una modalità di calma e si lascia aiutare nel trovare la soluzione ai suoi problemi”. Per la psicologa Balbo i padri della psicoanalisi, a iniziare da Freud, per curare hanno utilizzato la parola. Ora esistono tecniche, provate scientificamente, in grado di mettere il cervello nella condizione di poter trovare soluzioni per mettere d’accordo “la mente con la pancia”. “Gli studiosi dell’Università di Boston hanno coniato una frase emblematica “Il corpo tiene il conto” – ha aggiunto Marina Balbo – ovvero quello che il cervello non ha digerito il corpo lo trattiene, talvolta, anche sottoforma di dolore fisico. Esistono due tipi di traumi: quelli dei grandi eventi (per esempio i reduci della guerra del Vietnam, dei terremotati, da incidenti…) e quelli che fanno parte della vita quotidiana (problemi sentimentali, sul lavoro, in famiglia)”. Quali soluzioni?  “Un intervento psicoterapeutico breve e innovativo è quello dell’EMDR (acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing),  utilizzato dal nostro Centro Victor Meyer che offre una soluzione più rapida e, scientificamente dimostrato, più efficace rispetto alle psicoterapie convenzionali. Viene utilizzato per curare i gravi traumi, ma anche per alleviare l’ansia da prestazione e rafforzare la funzionalità delle persone sul lavoro, nello spettacolo e nello sport”.  

 “L’intestino, dotato di un sistema nervoso autonomo, è il nostro secondo cervello” – ha esordito il  gastroenterologo Dott. Gianni Miroglio, visibilmente felice di vedere tanta gente interessata ad ascoltarlo –  “Quando sembra che i problemi siano risolti gli stessi vengono, invece, dirottati, ovvero ingoiati. I nostri due cervelli sono collegati, ecco allora che all’ansia, allo stress, agli eventi traumatici o ai periodi critici in famiglia spesso seguono l’abbattimento delle difese immunitarie e disturbi a carico dell’intestino con vari sintomi quali diarrea, stitichezza, cattiva digestione, mal di stomaco, nausea e patologie vere e proprie che vanno dalla colite spastica alla gastrite e all’ulcera spesso, tra l’altro, associate a depressione, attacchi di panico e fobie come l’ipocondria (paura di essere malato)”.    

 La parola è poi passata allo psichiatra Ernesto Viarengo che ha parlato della mente quando diventa nemica del corpo: “Il cervello è collegato a tutti gli organi del nostro corpo – ha dichiarato – attraverso il midollo spinale”. Ma quali sono i disturbi psicosomatici? Troppi per elencarli tutti: si va dalla ipersudorazione alla psoriasi, dal prurito alla calvizie e poi ancora asma, disturbi cardiocircolatori, pressione, glicemia e colesterolo alti, vertigini, faringiti, mal di schiena e al collo e dolori muscolari,  disturbi urogenitali e mestruali, osteoporosi, maculopatia, invecchimaneto precoce nelle donne, fino ad arrivare alle neoplasie. “Si è verificato con alcuni studi che negli ultimi 5 anni, a motivo della crisi economica che attanaglia il nostro paese, i consumi di farmaci antidepressivi sono quadruplicati e noi sappiamo che la depressione aumenta il rischio di mortalità per cause naturali legate all’apparato cardiovascolare e al cancro. Altre ricerche dimostrano che anche l’insonnia e gli scatti di collera fanno aumentare il rischio di ammalarsi di cuore. Invece essere di buon umore, ridere, guardare film divertenti e comici, fare vita sociale, non isolarsi, migliorano il funzionamento del cuore. Le donne depresse sono a rischio di ammalarsi di cancro al seno e di avere un ictus e di non favorire, comunque,con la loro personalità pessimista i processi di guarigione”.    

 Toccante l’intervento del cardiologo dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti Dott. Antonino Buscemi che ha parlato in tono amichevole, concentrandosi sull’aspetto umano e sulla relazione che dovrebbe instaurarsi tra medico e paziente. “Purtroppo spesso non si ha il tempo di ascoltare il paziente. Per essere curato veramente bene il paziente dovrebbe raccontare tutta la sua vita e parlare dei propri problemi poiché è da questi che traggono origine molti sintomi legati alle funzioni cardiache. Gli studi medici sono pieni di pazienti che lamentano dolori al petto, mancanza di fiato, battiti cardiaci accelerati e dopo accurati esami, la diagnosi è: “Lei non ha niente”. Non è così. Il paziente ha qualcosa e va valutato da più esperti che dovrebbero agire in sinergia: l’internista, il neurologo e lo psicologo. Se si ascolta il paziente si capisce che magari è un soggetto ansioso, che ha un problema sul lavoro, che sta attraversando un momento brutto in famiglia, una mamma preoccupata per i figli”. Per il cardiologo Buscemi occorre fare attenzione allo stress che può essere acuto o cronico. Non a caso di fronte a un grave lutto o a un grande spavento, per esempio un terremoto, si è assistito a persone colpite sane di cuore colpite da infarto.  

 Tante le domande da parte del numeroso pubblico: dalle guarigioni miracolose di Lourdes all’effetto placebo dei farmaci, all’aumento dei disturbi psicosomatici nei bambini (tic, balbuzie, enuresi, asma, disturbi alimentari, scolastici…).

 La Dott.ssa Marina Balbo ha ricordato il quarto e ultimo appuntamento di lunedì 13 maggio su un  tema che riguarda genitori, nonni, insegnanti, educatori: “Infanzia e adolescenza a scuola – quando i bambini e i ragazzi non imparano”. Relatori: Dott. Carlo Muzio (medico, neuropsichiatria), Dott.ssa Silvia Bologna (psicologa), Dott.ssa Erika Viotti (psicologa, psicoterapeuta, Coordinatore “Spazio Bambini” Centro Studi e Ricerche Victor Meyer), sempre alle ore 20,30, presso l’ex Sala Consiliare del Comune di Asti, Piazza San Secondo 1.