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Primo centro universitario per chirurgia della parete addominale

La struttura ha come sede il Policlinico San Donato e l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio a Milano

imagesDoppia pancia, disastri della parete addominale, dolore cronico postchirurgico: nasce in Lombardia – primo in tutta Italia – un centro super specializzato destinato a studiare e trattare le complicanze degli interventi di ernia e la cura e il trattamento di patologie complesse della parete addominale. Il “Centro di ricerca di alta specializzazione sulla patologia della parete addominale e sulla chirurgia riparativa delle ernie addominali” coniuga l’esperienza clinica di uno dei massimi esperti internazionali in questo settore e il rigore della ricerca scientifica dell’Università degli Studi dell’Insubria.

Il Centro, che ha come sede il Policlinico San Donato e l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio a Milano, mira a diventare il punto di riferimento a livello europeo nel campo della ricerca applicata alla chirurgia parietale. «Negli Stati Uniti e in Europa, così come in Italia, esistono degli “Ernia Center” dove si operano in day surgery o in day hospital le ernie – spiega il direttore del Centro, professor Giampiero Campanelli, ordinario di Chirurgia generale all’Università degli Studi dell’Insubria e direttore della Chirurgia generale e Day surgery, dell’Istituto Clinico San Ambrogio di Milano – il nostro Centro, a differenza degli altri, oltre a realizzare la chirurgia delle “semplici” ernie inguinali e addominali di routine, tratterà in particolare la cura e il trattamento delle complicanze che sorgono da questi interventi: quali ad esempio il dolore cronico post-operatorio; le infezioni e le recidive; e si occuperà di casi complessi: come l’ernia dello sportivo – che in realtà riguarda per la maggior parte persone che non praticano lo sport – ; le patologie post-gravidiche, come la diastasi dei retti, dovuta a uno sfiancamento o a una lacerazione dei muscoli dell’addome; o, ancora, la cosiddetta “perdita del diritto di domicilio” nelle ernie ventrali giganti, ossia, quando si viene a creare una seconda cavità addominale esterna all’addome, che sembra formare due pance nel paziente».

L’ernia inguinale è l’intervento chirurgico più diffuso al mondo: solo in Italia nello scorso anno sono stati praticati 170 mila interventi, negli Usa un milione e mezzo e 4, 5 milioni in tutto il mondo, ma con l’aumento del numero degli interventi sono cresciute anche le complicanze: «Nel corso della mia carriera clinica – continua il professor Campanelli – sono arrivati da me anche dei veri e propri “casi disperati” dovuti perlopiù a operazioni eseguite non a regola d’arte, e, giusto per fare qualche esempio: pazienti che, a causa del dolore cronico post-operatorio, hanno pensato al suicidio; pazienti operati cinque e anche dieci volte; bambini sotto i dieci anni con pluri-recidive, e disastri parietali. Il Centro si occuperà, in aggiunta a tutti i casi “normali”, proprio di questi casi-limite e lo farà in modo interdisciplinare, con il coinvolgimento, oltre, naturalmente, del chirurgo generale, anche di chirurghi estetici, biochimici, medici legali, perché spesso, a seguito di un intervento non riuscito, si sconfina in questo campo, e, in certi casi, il team sarà affiancato anche da psicologi e neuropsichiatri». 

 Trattandosi di un Centro di ricerca universitario, l’altra anima, oltre quella clinica, è proprio legata alla ricerca: «i nostri ricercatori studieranno anche i “biomateriali”: come le protesi biologiche, delle speciali reti che si usano ad esempio nel bambino e che crescono insieme a lui, e ancora si dedicheranno alle cellule staminali: mettendo in incubazione le cellule prelevate dall’organismo dei nostri pazienti ne valuteranno l’interazione con le protesi e lo sviluppo in vitro» conclude il professor Campanelli.

Di queste tematiche si parlerà nel “Primo congresso mondiale sulla chirurgia delle ernie e della parete addominale”, in programma a Milano dal 25 al 29 aprile 2015 – che vedrà la partecipazione di tutte e cinque le Società internazionali del settore: “European hernia society”, presieduta proprio dal professor Campanelli; “American hernia society”; “Asian pacific hernia society”; “Australasian hernia society” e “Afro middle east hernia society”.