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“Il dolore ha bisogno di cultura”, il 12 aprile a Torino un incontro per conoscerlo con Istituzioni, clinici e associazioni pazienti

Informare i cittadini piemontesi sul tema della sofferenza inutile, con un focus specifico sul dolore delle donne. Con questa finalità il 12 aprile si terrà a Torino l’incontro dal titolo “Il dolore ha bisogno di cultura: Piemonte, Italia. Il dolore delle donne”, che darà il via a iniziative analoghe in altre regioni del Paese. Tra i relatori dell’evento, Giuliana Manica, Presidente della Consulta delle Elette del Piemonte: “Circa il 50% della popolazione adulta soffre a causa di uno o più tipi di dolore, ma non deve rassegnarsi a convivere con questo problema”. E Rossella Marzi, Coordinatore della Commissione Terapia del Dolore della Regione Piemonte: “A tre anni dall’approvazione della Legge 38, è finito il momento della teoria, ai cittadini serve concretezza, agli operatori il giusto orientamento verso strutture certificate in grado di erogare prestazioni corrette”. La rete algologica regionale è stata riordinata con determina dello scorso 7 marzo.

 Si svolgerà venerdì 12 aprile, alle 15.00, presso la Sala Viglione di “Palazzo Lascaris”, sede del Consiglio regionale del Piemonte (in via Alfieri 15), l’incontro aperto al pubblicoIl dolore ha bisogno di cultura: Piemonte, Italia. Il dolore delle donne. Con il patrocinio dell’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore e della Fondazione Paolo Procacci, l’evento è promosso dalla Consulta delle Elette del Piemonte in collaborazione con la Commissione regionale per la Terapia del Dolore. Obiettivo dell’incontro: informare e sensibilizzare la popolazione sul tema della sofferenza inutile, problematica dal rilevante impatto sociosanitario, tanto da colpire, nella sua forma cronica, fino a 600.000 piemontesi.

Diversi studi hanno recentemente messo in evidenza come le donne siano più soggette a sviluppare patologie che si accompagnano a dolore rispetto agli uomini. “Per questo abbiamo deciso di affrontare il tema dal punto di vista femminile”, sottolinea Giuliana Manica, Presidente della Consulta delle Elette del Piemonte, che avrà il ruolo di introdurre e moderare la tavola rotonda. “La discussione si focalizzerà sul dolore cronico quale esperienza complessa, con risvolti psicologici notevoli che possono portare anche all’isolamento dell’individuoSiamo infatti di fronte a un fenomeno che coinvolge il corpo e la mente: chi ne soffre lamenta un peggioramento notevole nella qualità della vita. Il 30% dei malati non riesce a condurre un’esistenza autonomail 27% ha difficoltà a mantenere le proprie relazioni familiari e sociali. Circa il 50% della popolazione adulta soffre a causa di uno o più tipi di dolore. L’impatto socioeconomico è quindi notevole, in termini di costi diretti per il SSN e indiretti per le assenze dal lavoro, oltre al profondo disagio esistenziale che è difficile quantificare economicamente”.

Il Piemonte ha posto un’attenzione prioritaria alla gestione della malattia dolore, come dimostra l’iter attuativo della Legge 38 implementato a livello localeDopo la delibera del 30 ottobre 2012 che ha individuato i 4 centri Hub e i 22 Spokes della Regione, questo percorso è stato completato con la definizione dei criteri di accreditamento per le diverse tipologie di strutture e l’introduzione di specifici consensi informati per le procedure ad elevata complessità. L’iter è stato illustrato da Rossella Marzi, Coordinatore della Commissione regionale Terapia del Dolore, tra i relatori dell’evento: “A tre anni dall’approvazione della Legge 38, dobbiamo considerare terminato il momento della teoria, ai cittadini serve concretezza, agli operatori serve il giusto orientamento verso strutture certificate in grado di erogare prestazioni corrette. Ne deriva la necessità di soluzioni in grado di generare risultati misurabili. Su questa linea, con Determina n°156 del 7 marzo 2013, è stata riordinata la rete algologica piemontese. Nel 2013 la Commissione Regionale continuerà il proprio lavoro, nell’ambito del  mandato assegnatoci, al fine di dare piena attuazione a quanto disciplinato dall’Intesa del 25 luglio 2012, in particolare per quanto riguarda la stesura di specifici Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali per l’individuazione degli indicatori di qualità e di risultato, perseguendo il continuo miglioramento dell’offerta assistenziale ai cittadini piemontesi. Oggi possiamo avvalerci di tante armi efficaci per sconfiggere il dolore, da quelle farmacologiche a quelle più invasive, che però sono da riservare solo ai casi più complessi; ad esempio, i pazienti ascrivibili a interventi di neuro stimolazione e neuro modulazione sono circa 120 all’anno”.

L’incontro del 12 aprile sarà una preziosa occasione di dialogo e confronto che coinvolgerà non solo medici e Istituzioni, ma anche i pazienti e la cittadinanza verso cui ancora molto occorre fare in termini di comunicazione e sensibilizzazione: “Non basta una legge per alleviare la sofferenzaOccorre promuovere un cambiamento culturale: una capillare campagna di informazione e formazione per il personale sanitario, che migliori anche la comunicazione con il paziente, e una maggiore informazione tra la popolazione, perché non si rassegni a convivere con il dolore. Ed è su questo terreno che l’azione della Consulta delle Elette del Piemonte diventa più incisiva: l’impegno culturale, la condivisione delle esperienze, il legame forte tra le donne e chi le rappresenta nelle Istituzioni. Per queste ragioni realizzeremo analoghe iniziative in altre realtà della regione” conclude Giuliana Manica.

Se la Consulta delle Elette proseguirà in questo progetto di sensibilizzazione a livello regionale, l’Associazione Italiana per lo Studio del Dolore lo estenderà a livello nazionale, attraverso incontri analoghi a quello torinese del 12 aprile, che verrà quindi replicato nel corso dell’anno in altre regioni italiane, approfondendo nuovi argomenti. Riflessioni conclusive e valutazioni sull’utilità e i risultati ottenuti grazie al progetto, verranno poi affrontate in occasione del Congresso Nazionale AISD 2014.