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Il 13 settembre è il “World Sepsis Day”

La sepsi grave e lo shock settico in età pediatrica hanno una mortalità nel 20-30% dei casi

images (1)Sabato 13 settembre sarà il World Sepsis Day: in questa occasione, la Prof.ssa Susanna Esposito, Presidente della World Association for Infectious Diseases and Immunological Disorders (WAidid)  ricorda che la sepsi grave e lo shock settico in età pediatrica hanno una mortalità nel 20-30% dei casi. In occasione del World Sepsis Day, la Prof.ssa Susanna Esposito, Direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, Presidente WAidid e della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (SITIP), sottolinea che “la sepsi rappresenta una condizione clinica di difficile definizione e gestione nel bambino ed è associata ad una mortalità molto elevata. Fondamentale è la diagnosi precoce. E’ importante che le famiglie siano adeguatamente informate dai propri pediatri su come gestire la febbre a domicilio e su quando effettuare una visita medica. I pediatri, a livello ambulatoriale e ospedaliero, devono sapere come gestire e trattare i bambini a rischio di sepsi”.

Il prossimo 26 settembre, nel corso di una giornata dedicata alla sepsi in età pediatrica, presso la Clinica Mangiagalli di Milano, la Prof.ssa Esposito e il Dott. Calderini, Direttore dell’Unità di Anestesia della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, che hanno partecipato al coordinamento del gruppo di lavoro multidisciplinare di Regione Lombardia, presenteranno un protocollo diagnostico-terapeutico da divulgare agli operatori per la gestione della sepsi in età pediatrica e illustreranno anche le informazioni per i genitori sui segnali di allarme nei bambini febbrili.

La Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia, proseguendo nell’attività di prevenzione e gestione della sepsi, lo scorso anno ha ritenuto fondamentale affrontare la problematica relativamente al paziente pediatrico (età <18 anni). E’ stato, quindi, steso un documento con i risultati del gruppo di lavoro multidisciplinare formato da professionisti esperti operanti nelle realtà aziendali che in Lombardia hanno maturato esperienze e competenze nello specifico ambito. Il documento è stato inviato a tutti i Pronto Soccorso e a tutte le Unità Operative che ricoverano pazienti pediatrici nelle Aziende Ospedaliere della Regione Lombardia.

Nell’introduzione del protocollo emerge che la presenza di un rialzo termico, anche consistente, in età pediatrica è un’evenienza frequente:  la febbre rappresenta la seconda causa di accesso all’Ospedale. Se nel 90% dei bambini che presentano sintomi di febbre, però, la causa è dovuta ad un’infezione virale a risoluzione spontanea, nel rimanente 10% dei casi la febbre può essere la prima manifestazione di un‘infezione batterica grave. La distinzione tra queste due possibilità diagnostiche non è facile, specialmente nel bambino dei primi giorni o dei primi mesi di vita.

E’ da sottolineare, tuttavia, che negli ultimi anni il problema del rischio di comparsa di febbre associata a gravi patologie batteriche si è fortemente ridimensionato nel bambino di età superiore all’anno che abbia regolarmente completato il ciclo di vaccinazioni oggi raccomandato dalle autorità sanitarie.

 

 

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