L’appello della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO) al Premier Mario Monti. Il Presidente Nicola Surico: “In segno di protesta contro i provvedimenti sulla intramoenia, visiteremo gratis le pazienti sprovviste di assegni o carte di credito, rilasciando regolare parcella a costo zero”.Profondamente offesa e preoccupata per i provvedimenti voluti dal Ministro della Salute Renato Balduzzi e contenuti nel “decretone sanità”. Così si definisce la Società Italiana Ginecologia ed Ostetricia (SIGO). “Siamo sul piede di guerra – afferma il Presidente SIGO prof. Nicola Surico -. Questo testo di legge non tratta in modo adeguato validi professionisti impedendogli, di fatto, la libera professione”. Il decreto Balduzzi prevede per i medici che svolgono attività intramuraria fuori dall’ospedale la tracciabilità dei pagamenti, tariffe minime e massime per le prestazioni offerte e un prelievo fiscale del 5% da investire nella riduzione dei tempi d’attesa all’interno del servizio sanitario nazionale. “In segno di protesta contro i provvedimenti sulla intramoenia – prosegue Surico -, siamo disposti a visitare gratis tutte le pazienti ultra 80enni sprovviste di assegni o carte di credito, rilasciando regolare parcella a costo zero. Ma anche in questo caso dovremmo versare la “gabella” del 5% allo Stato per abbattere le liste di attesa troppo lunghe? Se per un esame o un’operazione bisogna aspettare settimane o mesi, la responsabilità non è dei medici ma delle carenze strutturali e di personale che impediscono di far funzionare al meglio sale operatorie e ambulatori”. In attesa del prossimo Consiglio dei Ministri, che si terrà mercoledì 5 settembre e nel quale verrà discusso il “decretone sanità”, la SIGO rivolge un appello direttamente al Presidente Mario Monti. “Chiediamo al Premier, e a tutta la sua squadra di Governo, di sospendere il decreto Balduzzi per poter così avviare un maggiore approfondimento sugli aspetti del provvedimento che interessano direttamente i ginecologi. Invitiamo quindi l’Esecutivo a coinvolgere maggiormente le Società Scientifiche nei progetti di riforma e ristrutturazione della sanità italiana. La SIGO sarebbe lieta di mettere a disposizione delle Istituzioni e della collettività le nostre competenze e conoscenze acquisite nel lavoro quotidiano che svolgiamo all’interno delle strutture sanitarie nazionali”.
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