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I Disturbi del Comportamento Alimentare: la complessità della cura e l’intervento riabilitativo residenziale

Venerdì 1 marzo 2013, dalle 9 alle 15, si svolgerà presso il Centro S. Ambrogio Fatebenefratelli di Cernusco sul Naviglio (MI), nell’Auditorium Fra Pierluigi Marchesi (via Cavour 22), l’incontro “I Disturbi del Comportamento Alimentare: la complessità della cura e l’intervento riabilitativo residenziale”.Così si vuole accompagnare l’inaugurazione di una nuova comunità residenziale e semiresidenziale sviluppata per la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione dei Disturbi del Comportamento Alimentare all’interno del Centro di riabilitazione psichiatrica di Cernusco sul Naviglio, affrontando con medici esperti alcuni dei temi di maggiore interesse sul complesso argomento.

Il Ministero della Salute stima che in Italia circa tre milioni di persone, di età sempre più giovane, soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare (dati 2012). Il corpo è da sempre al centro della maggior parte dei conflitti, sia nei bambini che negli adolescenti, e crisi e conflitti trovano nei comportamenti alimentari una possibile manifestazione sintomatica di espressione.

“Da più parti – spiega Gian Marco Giobbio, Direttore Medico di Presidio del Centro – viene sollecitata l’adozione e l’implementazione di specifiche linee guida e di indirizzo su diagnosi e percorsi cure. I Fatebenefratelli, da sempre attenti alle aree di maggiore fragilità dell’individuo e alle cure del disagio psichico, hanno raccolto la sfida che tale complessità diagnostica pone”.

La gestione terapeutica delle patologie associate al Disturbo del Comportamento Alimentare, con particolare attenzione al disturbo borderline di personalità, l’applicazione delle più recenti linee guida per la gestione complessiva del disturbo, il significato del “fare riabilitazione” secondo modelli non comuni nel trattamento dei disturbi psichiatrici saranno alcuni degli argomenti trattati nel corso del Convegno.E’ noto che questi disturbi colpiscono in prevalenza la popolazione  femminile (soprattutto Anoressia), anche se la percentuale di maschi affetta dalla malattia è in crescita (rapporto maschi femmine 1:9), in particolare per la Bulimia e il Disturbo da Alimentazione Incontrollata.Si è inoltre abbassata l’età di esordio della patologia, con un aggravamento della prognosi e un impatto economico sempre maggiore sul servizio sanitario nazionale. Gli studi epidemiologici internazionali evidenziano un’incidenza di nuovi casi di DCA nella fascia femminile tra i 12 e i 25 anni, con una età media di insorgenza in età adolescenziale, intorno ai 17 anni. Nei paesi occidentali, compresa l’Italia, la prevalenza della patologia riguarda il Disturbo del Comportamento Alimentare Non Altrimenti Specificato (tra il 3,7 e il 6,4%), la Bulimia nervosa (3%) e l’Anoressia nervosa (0,2 – 0,8%) (Ministero della Salute – http://www.salute.gov.it 2012). I Disturbi del Comportamento Alimentare costituiscono un insieme di sindromi a causa verosimilmente multifattoriale, caratterizzati da alcuni elementi psicopatologici comuni, comprendenti un insieme di alterazioni affettive, cognitive e comportamentali strettamente correlate all’ingestione di cibo e all’immagine corporea: il corpo è da sempre al centro della maggior parte dei conflitti, sia nei bambini che negli adolescenti, e crisi e conflitti trovano nei comportamenti alimentari una possibile manifestazione sintomatica di espressione. Non sono poi da trascurare i condizionamenti e le richieste sociali legate all’immagine di sè e alla rappresentazione della femminilità e dell’efficienza fisica. E’ dunque evidente la necessità di un trattamento differenziato e complesso, ed è proprio questo il mtema del convegno e ciò che la nuova Comunità vuole offrire, grazie all’impegno dei Fatebenefratelli in ambito psichiatrico.