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Gomito del tennista: cause e sintomi

Il suo nome scientifico è epicondilite laterale, termine che indica un’infiammazione dolorosa dei tendini colleganti i muscoli dell’avambraccio alla parte esterna del gomito (epicondilo laterale). Ma è a tutti noto, più semplicemente, come gomito del tennista, in virtù del fatto che il tennis costituisce l’attività sportiva che sottopone a maggior rischio le strutture muscolo-scheletriche interessate dal disturbo.

All’origine vi è infatti un sovraccarico funzionale, ossia un utilizzo continuo e oltre misura del gomito da parte di quei soggetti che ripetono ben precisi movimenti, propri, appunto, di detto sport.

In realtà però questa problematica può verificarsi in presenza di ogni attività reiterata che veda coinvolta la torsione o l’estensione del polso, il sollevamento di pesi o l’uso smodato dei muscoli dell’avambraccio. Riguardando quindi, ad esempio, chi pratica la scherma o chi suona il violino, nonché chi trascorre molto tempo a digitare su una tastiera.

I sintomi? Dolore intenso e debolezza agli arti superiori, ed anche alle mani – specie quando si tenta di afferrare qualche oggetto o di girare la maniglia di una porta – a cui si aggiunge spesso una rigidità mattutina.

Apposite cure e terapie, fortunatamente, si rivelano di grande utilità: vediamo quali.

Rimedi e forme di intervento: in particolare, l’elettroterapia

Con un picco di insorgenza tra i 30 e i 50-60 anni di età, il gomito del tennista è una condizione autolimitante, nel senso che tende a guarire spontaneamente con il riposo. Se la problematica persiste, determinati trattamenti sono di aiuto per attutire i sintomi ed accelerare il recupero.

Oltre che con i classici impacchi locali con ghiaccio, o con l’assunzione di antidolorifici o antinfiammatori non steroidei (FANS), il dolore può essere ridotto avvalendosi di tecniche manuali (massaggio e manipolazione), o di terapie quali la tecarterapia o l’ultrasuonoterapia.

Come pure esso può trovare sollievo ricorrendo all’elettroterapia, consistente nella trasmissione al corpo umano – attraverso appositi dispositivi medicali – di microimpulsi elettrici per finalità terapeutiche, quali l’attenuazione del dolore, il recupero muscolare, o il mantenimento del trofismo muscolare nel muscolo denervato.

E l’innegabile vantaggio è dato dalla facoltà di beneficiare di questa valida soluzione direttamente a casa propria, nell’assoluto comfort e scegliendo liberamente il momento che più si preferisce per la terapia.

Si potrà infatti acquistare un dispositivo domiciliare professionale ad un prezzo inferiore a quello dato dal noleggio, godendo di detrazioni fiscali e dell’opzione di pagamenti rateizzati, qualora lo si desiderasse.

Praticità e convenienza saranno dunque perfettamente coniugate, non disgiunte dalla certezza di usufruire di un dispositivo sicuro ed agevole nell’utilizzo.

Verso quale brand, però, veicolare il proprio acquisto? Un buon suggerimento, in merito, è quello di orientarsi verso I-Tech Medical Division, e proseguendo nella lettura ne scopriremo il motivo.

A chi rivolgersi? Perché I-Tech Medical Division

Poter beneficiare della migliore esperienza d’acquisto possibile è l’optimum, soprattutto quando si tratta di salute e benessere.

Ecco, allora, che questa possibilità è offerta appunto dalla precitata I-Tech Medical Division, un’azienda della provincia di Venezia che vanta oltre 25 anni di esperienza nell’ambito della tecnologia elettromedicale destinata alla terapia fisica, con particolare riferimento alla terapia domiciliare.

Un vero e proprio biglietto da visita, che vede una realtà competente ed affidabile, impegnata in ogni fase della catena produttiva, dalla progettazione e sviluppo dei dispositivi – certificati dal Ministero della Salute italiano – all’assistenza clienti.

Una realtà che ha a cuore la salute dei pazienti, e costantemente impegnata nella ricerca e nella formazione, per offrire standard qualitativi sempre elevati e sempre tesi al miglioramento della personale qualità di vita.