L’obesità è uno dei disturbi più frequenti ma è anche uno dei fattori di rischio più importanti di diverse patologie. Gli individui il cui peso supera del 20% quello del proprio peso forma calcolato in base all’altezza e al sesso sono più soggetti a patologie degenerative come cardiopatie, determinate forme di tumore, diabete, artrite, ipertensione, ictus, emorroidi, ernia iatale, varici, disturbi renali, infertilità, calcoli biliari e disturbi epatici. Poiché le persone obese consumano elevate quantità di cibi contenenti sostanze tossiche, il sistema immunitario è compromesso rendendo l’organismo più vulnerabile a qualsiasi virus o microbo sia presente nell’ambiente in cui si vive.
Molte delle persone che soffrono di obesità sono già a conoscenza dei rischi che corrono. In America, il calo ponderale è un problema molto sentito, nonostante le diete, le pillole dimagranti, e i programmi di dimagrimento, solo poche persone riescono a perdere i chili in eccesso e a mantenere il peso forma. Negli anni 90 si riteneva particolarmente salutare la dieta a basso apporto proteico ed elevato contenuto di carboidrati, le persone mangiavano pasta, dolci ipocalorici consumando più calorie del necessario acquistando peso. I farmaci anoressizzanti e le diete estreme aiutano l’individuo a perdere peso nell’arco di poco tempo, ma questi espedienti per periodi prolungati sono estremamente pericolosi. In questi casi i pazienti tendono a recuperare il peso perduto.
Sono tanti fattori che possono portare un soggetto all’obesità. La genetica è un fattore che può rendere più difficile perdere peso. Un esempio sono i soggetti affetti da sindrome X. Questa patologia ereditaria aumenta la tendenza di alcuni soggetti ad acquistare peso consumando carboidrati semplici; i livelli di insulina aumentano con il risultato di accumulare grasso. Questa problematica può essere divisa in due fattori: da un lato l’americano medio consuma 68 kg di zucchero l’anno e, dall’altro, alcuni ricercatori sostengono che l’organismo presenta una determinata soglia genetica programmata. Questa teoria si basa sul concetto che il corpo tende a mantenere stabile la velocità metabolica con cui brucia le calorie. Per chi ha una predisposizione genetica all’obesità è fondamentale seguire la dieta e le raccomandazioni sullo stile di vita. Gli integratori alimentari possono contribuire ad attenuare tale tendenza.
La quantità di calorie consumate è alla base dell’ aumento di peso. Troppe calorie che non vengono bruciate portano al sovrappeso. Per riuscire a rimanere all’interno di determinati parametri metabolici, è importante capire il concetto della quantità di calorie assimilabili giornalmente. Oltre all’apporto calorico, va compreso anche il concetto che riguarda le calorie consumate attraverso il movimento e l’esercizio fisico: più calorie vengono utilizzate per produrre energia, meno ne rimarranno per l’accumulo di grasso. Nella società moderna si fa sempre meno movimento, per questo il numero dei soggetti obesi è in aumento.
L’equilibrio ormonale è importante per la prevenzione e il trattamento dell’obesità. Numerosi ormoni presenti nell’organismo incidono sul metabolismo. I più importanti sono gli ormoni tiroidei, influenzano la velocità metabolica a livello cellulare, tuttavia anche altri ormoni, come il deidroepiandrosterone (DHEA), il testosterone e l’ormone della crescita, hanno un impatto notevole. Lo squilibrio tra estrogeni e progesterone favorisce l’accumulo di adipe e la ritenzione idrica, che porta all’aumento di peso. Questo accade soprattutto nelle donne che utilizzano ormoni in sintesi. L’equilibrio ormonale coinvolge anche la serotonina, ormone che agisce a livello encefalico: bassi livelli di serotonina contribuiscono a stimolare la fame e il desiderio di zucchero e carboidrati. Come indicato alla voce Depressione, esistono metodi naturali per ottimizzare i livelli di serotonina.
Le tossine in circolo nell’organismo sono un problema per i soggetti obesi. Molte delle sostanze chimiche a cui siamo esposti interferiscono con le normali funzioni delle cellule, compreso il metabolismo. I pesticidi, i metalli pesanti come il mercurio ed altri agenti chimici inquinano l’aria che respiriamo. Molte di queste tossine vengono accumulate nel tessuto adiposo per prevenire danni a carico degli organi vitali come cervello e cuore. Anche una dieta con uno scarso apporto di principi nutritivi porta a carenze nutrizionali. L’organismo non brucia il grasso corporeo automaticamente, ma necessita di vitamine, minerali ed enzimi. Per quanto riguarda l’obesità, l’essere psichico ed emotivo della persona non va sottovalutato. Spesso squilibri e disturbi psicologici portano a un aumento incontrollato di peso. Molte persone che soffrono di depressione e ansia mangiano per acquistare un senso di affetto o di valore personale. Spesso alcuni pazienti obesi hanno iniziato ad avere i problemi con il peso in seguito a un trauma emotivo irrisolto. Nel caso di questo tipo di obesità, il trattamento del paziente è più complesso.
Quali sono i sintomi dell’obesità?
- Aumento di peso e accumulo di adipe
- Aumento della sudorazione
- Difficoltà respiratorie
Quali sono le cause prime dell’obesità?
L’obesità è quasi sempre causata da un apporto di calorie superiore a quelle consumate. Esistono però altri fattori che possono influire sull’aumento di peso:
- Dieta poco equilibrata (elevato apporto di calorie e carboidrati semplici)
- Sedentarietà
- Squilibrio ormonale (in particolare tiroideo)
- Tossine
- Squilibrio dei neurotrasmettitori (serotonina)
- Fattori psicologici, scrivi o spirituali
- Quadri clinici preesistenti (ipertiroidismo)
- Fattori genetici
- Effetti collaterali di farmaci (antidepressivi)
Come curare l’obesità: il trattamento
La dieta
Non è necessario calcolare le calorie o il peso dei grassi, il modo migliore per perdere peso è consumare cibi freschi, sani e ricchi di sostanze nutritive.
Alimenti consigliati: L’ideale è iniziare a preparare personalmente i pasti evitando di acquistarne di già pronti. È possibile consumare verdura, frutta, frutta secca e semi crudi per garantire un apporto di fibra e di enzimi digestivi; cuocere i cibi alla griglia, al vapore, alla piastra o con il grill del forno. Assicurarsi di consumare proteine sufficienti ogni giorno, altrimenti il senso di fame non si attenuerà. Il pesce è un’ottima fonte di proteine, ma non tutti possono mangiarlo quotidianamente. Per questa ragione è possibile sostituirlo con fagioli, pollame magro, prodotti a base di soia, frutta secca e yogurt. Buoni da inserire nella dieta sono anche le bevande contenenti proteine nobili come latte, uova o riso. Per un programma alimentare sano i carboidrati complessi sono fondamentali. Si sono contenuti dei prodotti integrali come riso integrale, pane, cereali e avena. Inoltre questi alimenti sono ricchi di fibre che promuovono la sensazione di sazietà e aiutano a smaltire le tossine. Ricordarsi che è importante limitare il consumo di carboidrati ad una porzione medio-piccola ad ogni pasto. Gli acidi grassi essenziali fanno bene alla salute e sono contenuti nel pesce d’alto mare, semi di lino e negli oli spremuti a freddo, come quello d’oliva. Anche in questo caso è bene consumare acidi grassi essenziali con moderazione. Evitare di condire molto i cibi, ma limitarsi ad un cucchiaio d’olio. I bassi livelli di serotonina possono aumentare il desiderio di carboidrati complessi e raffinati, come lo zucchero. Per questo è bene consumare alimenti ricchi di triptofano, come la carne di tacchino, di pollo, di tonno, il latte di soia e lo yogurt. Questa sostanza attenua il desiderio di cibo. Per ridurre l’appetito consumare un bicchiere di succo di verdura un’ora prima del pasto. Anche l’acqua aiuta in questo senso, per questo si consiglia di berne un bicchiere ogni 2 ore. La dieta dovrebbe contenere alimenti appartenenti ai principali gruppi in maniera bilanciata. L’ideale sarebbe una dieta che contiene il 40-50% di carboidrati (principalmente carboidrati complessi), il 30% di grassi (principalmente grassi salutari) e il 30% di proteine. Si consiglia di consumare pasti di dimensioni ridotte, distribuiti a intervalli regolari durante il giorno, in modo da tenere a bada la fame e in equilibrio i livelli ematici di zucchero. Non saltare mai i pasti, specie la colazione. Questo comportamento può indurre l’organismo in uno stato di iponutrizione che incrementa l’accumulo di adipe.
Alimenti da evitare: Si tende sempre più spesso a consumare elevate quantità di zucchero. Questa sostanza provoca sbalzi di umore e cali glicemici che ne aumentano il desiderio. Per perdere peso, il primo passo è eliminare lo zucchero raffinato dalla dieta. Evitare quindi i biscotti, torte, caramelle, gelati, bavande gassate, pane bianco, pastasciutta e cracker e soprattutto dolci a basso contenuto di grassi che contengono zucchero aggiunto per compensare la povertà alimentare del prodotto. Inoltre è bene limitare l’apporto di zuccheri naturali come il fruttosio, il miele e la melassa che sono meno dannosi per l’organismo rispetto ai prodotti raffinati, ma se consumati in elevate quantità comportano comunque un aumento di peso. Evitare il cibo di qualità nutrizionale scadente e gli alimenti industriali. I prodotti che contengono aromi artificiali, che conservanti offrono poco nutrimento e le tossine presenti producono assuefazione. Le farine raffinate sono un esempio di “calorie vuote”. La pasta, il pane bianco e il riso brillato vengono privati dei principi attivi e quindi una volta ingeriti non sono altro che un accumulo di calorie. È necessario ridurre drasticamente il consumo di grassi nocivi. È importante evitare di mangiare alimenti trattati industrialmente, che contengono margarina e il grasso da pasticceria. I prodotti da forno dolcificati hanno anche essi un elevato contenuto di grassi saturi.
Disintossicazione: Se si è in sovrappeso è probabile che si stia consumato del cibo con elevato contenuto di tossine. È bene seguire un breve digiuno di 1-3 giorni durante il quale si assumeranno solo succhi per favorire il rilascio delle scorie e delle tossine dalle cellule adipose. Le persone in sovrappeso spesso soffrono di stitichezza. Per questo motivo è bene consumare meno grassi e più fibra per regolarizzare l’intestino. È importante individuare se ci sono allergie e intolleranze alimentari che possono contribuire all’aumento di peso. Per questo vedere la voce Allergie ed intolleranze alimentari.
Rimedi naturali contro l’obesità
7 PRESCRIZIONI FONDAMENTALI – OBESITÀ
- Acido linoleico coniugato(CLA): Assumere 3,4 g al giorno. È stato dimostrato che questo acido grasso riduce l’accumulo di adipe.
- Estratto di tè verde (Camellia sinensis): Assumere 1500 mg di estratto di tè verde standardizzato al 80% o al 90% in polifenoli e al 33- 55% in epigallocatechina gallato. Questo estratto aumenta la termogenesi, la capacità dell’organismo di produrre calore corporeo bruciando energia. Avvertenza: il tè verde contiene caffeina.
- 5-idrossitriptofano (5-HTP): Assumere da 1000 a 300 MG 3 volte al giorno. Questa sostanza attenua il desiderio di carboidrati e favorisce la sensazione di sazietà. Avvertenza: Non assumere la sostanza se si sta seguendo una terapia farmacologica con antidepressivi o ansiolitici.
- Cromo: Assumere 500 µg due volte al giorno. Il cromo aumenta l’equilibrio glicemico e attenua il desiderio di dolci.
- Piruvato (acido piruvico): Assumerne e 25 g al giorno. Alcuni studi hanno dimostrato che questa sostanza può contribuire al calo di peso se combinata ad una dieta ipolipidica e all’esercizio fisico.
- L-carnitina: Assumere da 500 a 1000 mg tre volte al giorno. Questa sostanza aiuta a bruciare grassi per rendere disponibile l’energia le cellule.
- Acidi grassi essenziali: Un cucchiaio di olio di semi di lino o 3 grammi di olio di pesce ogni giorno insieme a 100 mg di acido gamma-linoleico (GLA). Gli acidi grassi essenziali sono necessari per bruciare il grasso corporeo e produrre energia.
Rimedi omeopatici contro l’obesità
Assumere una diluizione 6D, 12D, 6C, 12C o 30C due volte al giorno per due settimane. Sospendere la cura se si notano miglioramenti. In ogni caso è bene consultare un omeopata.
Calcarea carbonica per le persone che tendono ad essere flaccide e freddolose, con abbondante sudorazione delle mani, dei piedi e della nuca. Queste persone tendono a sentirsi oppressi.
Ignazia (Ignazia amara) è consigliata per i soggetti particolarmente sensibili che ricorrono al cibo per sentirsi meglio. Spesso si è avuta di recente una grande sofferenza o un trauma emotivo.
Pulsatilla (Pulsatilla pratensis) utile in presenza di uno spasmodico desiderio di dolci. La persona si sente accaldata e prova impulso ad aprire finestre o a trovarsi all’aperto. Prova un senso di tristezza e desiderio di essere consolati.
Staphysagria per coloro che hanno vissuto un’esperienza di violenza che li ha spinti ad accedere nel mangiare adottando questo comportamento per gestire la rabbia repressa. Le persone provano un forte desiderio di dolci.
Aromaterapia: Il bergamotto attenua il senso di fame. Per un effetto immediato, avvicinare il flacone alle narici e inalare. In aiuto al digiuno è possibile aggiungere gocce di ginepro nell’acqua del bagno. Questo olio favorisce il rilascio delle tossine del tessuto adiposo. La lavanda, la rosa, il geranio e l’arancio stimolano l’allegria e risollevano l’umore.
Fiori di Bach: Versare 10 gocce sotto la lingua e deglutire dopo 30 secondi. Il rimedio può essere assunto ogni volta che si ritiene necessario. White Chestnut se si pensa costantemente al cibo; per le persone che sopportano poco la solitudine si consiglia Heather; Agrimony è adatto alle persone apparentemente di buon umore che eccedono nel mangiare per gestire la tensione interiore; Crab Apple è il rimedio depurativo per eccellenza ed è indicato per quanti provano imbarazzo per il proprio peso.
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