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Glaucoma, nella giornata della prevenzione scoperti casi misconosciuti

130 i controlli eseguiti. “Ad Arezzo – afferma il direttore della Uo. Oculistica Romani – l’incidenza di questa patologia e’ superiore alla media nazionale”.“A parte le 10 persone che sapevano già di avere una pressione a rischio, sono stati diagnosticati 3 nuovi casi di glaucoma misconosciuto. Questo grazie alle 130 visite eseguite nella giornata mondiale del glaucoma nei cinque ospedali della nostra provincia. Considerando che l’età media degli utenti e’ stata di circa 50 anni, abbiamo la conferma che l’incidenza di tale patologia e’ superiore alla media nazionale”. Lo afferma Andrea Romani, direttore della unità operativa di Oculistica della Asl 8  di Arezzo.

I medici nei cinque presidi, hanno accolto anche ulteriori utenti che si erano presentati senza appuntamento. Oltre alle visite, nei casi dubbi, sono stati eseguiti dei campi visivi computerizzati, che hanno consentito di completare la diagnosi. L’iniziativa rientrava nell’ambito della “settimana mondiale del glaucoma” promossa a livello nazionale dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus in collaborazione con le sezioni provinciali dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e con la ASL 8 di Arezzo. La campagna “luce dei miei occhi” ha visto il coinvolgimento di 61 città italiane.

Il glaucoma è la seconda causa di disabilità visiva al mondo: è una malattia oculare che, secondo l’OMS, colpisce complessivamente 55 milioni di persone, mentre in Italia si stima che i malati siano circa un milione. Questa patologia oculare arriva spesso senza dare particolari sintomi: per questo viene definita il ‘ladro silenzioso della vista’.

Allo stesso tempo, il glaucoma è una delle malattie oculari per cui si trae più giovamento dalla prevenzione. Se non si cura tempestivamente la vista può, infatti, subire danni irreversibili, generalmente a causa della pressione oculare troppo alta (che provoca la morte delle cellule del nervo ottico). Se questo avviene il campo visivo si restringe progressivamente: si perde la visione periferica e l’immagine si riduce come se si guardasse attraverso un cannocchiale.