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Gli strumenti diagnostici sono i nuovi alleati della salute femminile – nuove prospettive su Preeclampsia, HPV e Sindrome di Down

Si è tenuto oggi a Milano, nell’ambito del Congresso Euromedlab, il workshop promosso da Roche Diagnostics dedicato al tema Women’s Health. La diagnostica di laboratorio può rappresentare un fattore fondamentale per la prevenzione e, quindi,  per il miglioramento della salute della donna. Si pensi al caso dell’HPV, che causa il 99% dei casi di tumore al collo dell’utero. Esiste una chiara evidenza scientifica[1] che l’utilizzo del test HPV è più efficace del Pap test nel prevenire il cervicocarcinoma. Il beneficio per la salute delle pazienti si traduce anche in un beneficio per il sistema sanitario. Infatti, l’utilizzo del test HPV come screening primario, effettuato ogni 5 anni nelle donne tra i 34 e i 64 anni, permette un risparmio monetario del 20% rispetto al Pap test convenzionale effettuato ogni 3 anni.

 Nell’ambito del workshop organizzato con la collaborazione di Roche Diagnostics, all’interno di Euromedlab, sono state illustrate diverse soluzioni disponibili per la salute della donna, uno dei settori dove la diagnostica può rivestire un ruolo cruciale.

 “Attualmente in Italia i test diagnostici rappresentano solo il 2% della spesa sanitaria, afferma Pedro Gonçalves, General Manager di Roche Diagnostics ma forniscono la base per l’80% delle decisioni relative alle cure. Se aumentassero gli investimenti in diagnostica, aumenterebbero i  benefici per il sistema sanitario nazionale in termini di efficienza ma a guadagnaci sarebbero soprattutto i pazienti”.

 “Il sistema sanitario continua Gonçalves – suggerisce tradizionalmente  il medesimo percorso di cura per tutti in base alle diverse patologie. Roche, invece, sostiene da tempo un approccio medico personalizzato perché consideriamo il paziente come una persona diversa dalle altre in base alla sua specifica fisiologia e suggeriamo dalla diagnosi al trattamento, il percorso migliore per quel paziente”.

 Il workshop è stato tenuto da tre esperti di rilievo internazionale:

–              Dr. Mario Sideri, Istituto Europeo di Oncologia

–              Prof. Holger Stepan, Università di Leipzig, Germania

–              Prof. Niesl Tørring, Århus Universitetshospital-Skejby, Danimarca 

I tre esperti hanno presentato, in particolare, importanti evidenze in relazione a tre patologie: HPV, Preeclampsia e Sindrome di Down.

 HPV

L’infezione da virus HPV causa circa il 99% dei tumori della cervice. Ogni anno in Italia si registrano 3.500 nuovi casi di carcinoma cervicale e oltre 1.000 decessi legati a questa patologia[2]. Esistono chiare evidenze scientifiche che il test HPV  come screening primario è più efficace dello screening basato sulla citologia nel prevenire i tumori invasivi del collo dell’utero. I nuovi marcatori molecolari contribuiscono, infatti, a identificare direttamente la presenza del virus, individuando gli HPV ad alto rischio che sono all’origine del cancro cervicale. Inoltre, lo screening primario con test HPV, effettuato ogni 5 anni nelle donne tra i 34 e i 64 anni, consente al sistema sanitario un risparmio del 20% rispetto al Pap test convenzionale effettuato ogni 3 anni. Attualmente le donne in Italia interessate da programmi di screening organizzato con Pap sono circa 13,5 milioni di cui il 42% partecipa attivamente. Di queste solo l’1% , cioè soltanto 53.000, è invitata e partecipa a progetti pilota con test HPV come screening primario[3].

 Preeclampsia

I test diagnostici risultano determinanti anche per la preeclampsia. Questa patologia è la principale causa di parto prematuro e di conseguente morbilità e mortalità neonatale e, nella maggioranza dei casi, colpisce donne sane alla prima gestazione. In Italia la preeclampsia si manifesta nel 3-5% delle gravidanze, ossia 16.500-27.500 casi su 550.000 parti.

I test diagnostici aiutano a identificare e gestire al meglio le pazienti a rischio di complicazioni potenzialmente letali, discriminando tra la preeclampsia e altre tipologie di disordini ipertensivi correlati alla gravidanza. Di conseguenza, un risultato negativo al test diagnostico, insieme alla valutazione clinica, possono evitare alle donne gravide trattamenti medici eccessivi o ricoveri ospedalieri inutili. Ricerche recenti[4], infatti, mostrano che il livello del rapporto tra sFlt-1 (tirosin chinasi 1 fms-simile) e PlGF (fattore di crescita placentare proangiogenico), misurato con i test completamente automatizzati cobas® ed Elecsys® di Roche , può essere associato alla gravità della preeclampsia, fornendo una previsione a breve termine della durata della gestazione e contribuendo a identificare le donne a rischio di parto immediato.

 Sindrome di Down

Gli screening canonici per la diagnosi della sindrome di Down – amniocentesi e villocentesi – sono invasivi e comportano un aumento del rischio di aborto spontaneo fino al 2% dei casi.

Le nuove prospettive diagnostiche mirano a identificare in maniera non invasiva solo le donne ad alto rischio di trisomia fetale per indirizzarle, successivamente, ai test invasivi. L’obiettivo è quello di ottenere un alto grado di predittività con una bassa percentuale di falsi positivi: l’ideale sarebbe quello di riuscire a diagnosticare come positivi tutti i feti affetti, mentre gli individui non affetti dovrebbero risultare negativi allo screening . I marcatori sierologici associati alla gravidanza PAPP-A e free βhCG, recentemente lanciati sulle piattaforme Roche cobas ed Elecsys®, opportunamente combinati in specifici  algoritmi di calcolo, hanno confermato un alto rendimento nello screening del disordine genetico nel primo trimestre (da ottava a quattordicesima settimana).

 Il Gruppo Roche

Con sede centrale a Basilea, Svizzera, Roche è leader nell’area salute in cui opera nei settori farmaceutico e diagnostico con un forte orientamento alla ricerca. Roche è la più grande azienda di biotecnologie al mondo, con farmaci innovativi nelle aree oncologia, virologia, malattie infiammatorie, metabolismo e neuroscienze. E’ leader mondiale nella diagnostica in vitro, nella diagnostica istologica del cancro ed è all’avanguardia nella gestione del diabete. Fornire farmaci e strumenti diagnostici che permettano miglioramenti tangibili della salute, della qualità di vita e della sopravvivenza dei pazienti è la strategia di Roche nella Medicina Personalizzata. Roche conta oltre 82.000 dipendenti nel mondo e nel 2012 ha investito oltre 8 miliardi di franchi svizzeri in Ricerca e Sviluppo, registrando un fatturato di 45.5 miliardi di franchi svizzeri. Roche è proprietaria di Genentech, negli Stati Uniti, e ha interessi di maggioranza in Chugai Pharmaceutical, Giappone. Ulteriori informazioni: www.roche.com

 Roche Diagnostics S.p.A.

 Leader della diagnostica in vitro, con un portafoglio prodotti unico. Grazie all’attività svolta da più di 500 collaboratori tra dipendenti ed agenti fornisce un ampissimo range di prodotti e servizi innovativi rivolti a ricercatori, medici, pazienti, ospedali e laboratori. Nel 2012 ha registrato un fatturato complessivo di 413 milioni di euro. Ulteriori informazioni: www.roche.it

 Tutti i marchi impiegati e/o citati nel presente comunicato sono soggetti a tutela legale.



[1] Health Technology Assessment report, Ricerca del DNA di papillomavirus umano (HPV) come test primario per lo screening dei precursori del cancro del collo uterino

[2] http://www.epicentro.iss.it/focus/hpv/hpv.asp

[3] www.osservatorionazionalescreening.it

[4] Verlohren S, Herraiz I, Lapaire O, Schlembach D, Zeisler H, Calda P et al. Characterization of the sFlt1/PlGF ratio in different types of hypertensive pregnancy disorders in the second and third trimester of pregnancy and correlation with pregnancy duration. Abstract accettato per la pubblicazione e intervento orale presentato all’ISSHP World Congress 2010, Melbourne.