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Giornata Mondiale Senza Tabacco: l’Oms sceglie il tema “Divieto della pubblicità, della promozione e della sponsorizzazione del tabacco”

Divieto di pubblicità, promozione, e sponsorizzazione del tabacco. E’ questo il tema attorno cui ruoterà l’edizione 2013 della Giornata mondiale senza tabacco, in programma come sempre il 31 maggio. Le statistiche mondiali dimostrano, infatti, che si tratta di una delle modalità più efficaci per ridurre il numero di persone che iniziano e continuano a fumare.

Nel territorio dell’Ausl di Forlì, come emerge dal sistema di sorveglianza “Passi” (Progressi delle Aziende Sanitarie per la salute in Italia) attuato dal Dipartimento di Sanità Pubblica, diretto dalla dott.ssa Romana Bacchi, si dichiara fumatore il 30% degli adulti(18-69 anni), per una stima di circa 38 mila fumatoriL’abitudine al fumo è più diffusa nei 25-34enni ( 34% contro il 24% nei 50-69enni) e nelle persone con difficoltà economiche (42% contro il 25% di chi non ne ha). Preoccupante anche la diffusione nella classe più giovane, con il 33% di fumatori nella fascia d’età 18-24 anni. In Emilia-Romagna, le percentuali di fumatori e di ex fumatori appaiono complessivamente stabili nel corso degli anni 2007-2012. Considerando le classi d’età, l’andamento della prevalenza di fumatori appare in leggera diminuzione in quelle più giovani (18-34 anni e 35-49 anni) e sostanzialmente stabile tra i 50-69enni. Nell’Ausl di Forlì, il 30% dei fumatori ha dichiarato di aver provato a smettere di fumare negli ultimi 12 mesi, pari a poco più di 38 mila persone; tra questi, la maggior parte (74%ha ripreso a fumarel’11% non fuma più da meno di sei mesi(fumatore in astensione), e il 15% è riuscito nel tentativo, in quanto ha smesso da più di 6 mesi (ex fumatore).

«La percezione è che fortunatamente alcune persone smettono di fumare – commenta il dott. Vincenzo Giordano, medico di medicina generale coordinatore dell’equipe territoriale del Tramazzo, all’interno della Casa della Salute di Modigliana – tuttavia, considero molto importante continuare a promuovere comportamenti corretti a livello individuale, al fine di incoraggiare scelte salutari consapevoli. Attraverso la valutazione della Carta del rischio cardio-vascolare, emerge, infatti, come molti soggetti presentino più fattori di rischio, quali l’obesità, creando situazioni definite di “Alto rischio”, rispetto alle quali è fondamentale agire. In diversi casi, si sente la necessità di percorsi di disassuefazione in grado di accompagnare i pazienti verso la soluzione del problema».

Secondo il dott. Edoardo Polidori, direttore del Sert dell’Ausl di Forlì, il tabagismo è sicuramente la “dipendenza più”. «E’ senza dubbio la più diffusa, la più mortale, la più sottostimata come rischio e, ciononostante, quella in cui la sostanza implicata è la più reclamizzata – commenta –. Che aggiungere? Forse potremmo dire che in un periodo in cui assistiamo al dilagare della pubblicità di sigarette elettroniche (per smettere di fumare o per fumare di più?), giornate come questa ci ricordano ancora una volta che, nell’indifferenza del terzo millennio, molte persone vedono vite e speranze “andare in fumo”».

Fondamentali rimangono, quindi, gli interventi rivolti ai giovani per sensibilizzarli a corretti stili di vita, in primis non iniziare a fumare. Proprio questa è la finalità del progetto regionale “Liberi di scegliere”, rivolto ai ragazzi delle scuole medie e realizzato dalla Pediatria di Comunità dell’Ausl di Forlì in collaborazione con gli insegnanti. Nell’ambito di tale iniziativa, cui hanno partecipato, quest’anno, le scuole medie “Zangheri”, “Croce”, e “Palmezzano”, i ragazzi elaborano messaggi contro il fumo sotto forma di slogan, poesie, disegni, video; quanto realizzato è esposto da mercoledì 29 maggio sino a lunedì 10 giugno, nell’atrio del padiglione “Morgagni” dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì.

Altro aspetto cui prestare grande attenzione, infine, è, in gravidanza e dopo la nascita, proteggere il bambino dall’esposizione al fumo di tabacco. «E’ una delle azioni raccomandate anche dalla campagna “Genitori più” – ricorda la dott.ssa Anna Maria Baldoni, responsabile della Pediatria di Comunità – l’esposizione prenatale al fumo aumenta il rischio di aborto spontaneo e di basso peso alla nascita; esiste, inoltre, una forte associazione fra l’esposizione al fumo passivo e la Sids (sindrome della morte improvvisa del lattante) e le malattie respiratorie (otite media e asma) nel primo anno di vita». Tali informazioni vengono regolarmente comunicate dall’ostetrica e dal pediatra in occasione dei corsi di preparazione alla nascita, e “rinforzate”dai pediatri di libera scelta, in occasione dei bilanci di salute.

 La Giornata mondiale senza tabacco è indetta dall’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) per richiamare l’attenzione sui rischi per la salute derivanti dall’uso del tabacco, e promuovere politiche efficaci per ridurne il consumo.

Il fumo di tabacco costituisce, infatti, un’epidemia globale che uccide quasi 6 milioni di persone ogni anno, di cui oltre 600.000 non fumatori, danneggiati dal fumo passivo. Gli esperti dell’Oms ritengono che se non si interverrà, entro il 2030 il numero di decessi riferibili al fumo saliranno a 8 milioni; l’80% dei morti evitabili sarà tra persone che vivono in territori a basso e medio reddito.

L’obiettivo finale della giornata è contribuire a proteggere le generazioni presenti e future dalle conseguenze dell’uso e dell’esposizione al fumo di tabacco.