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Giornata Internazionale dell’Anziano: invecchiare senza cadute

Gli esperti consigliano almeno 150 minuti di movimento a settimana e tanta costanza

SEN_005Esercizi per migliorare l’equilibrio, almeno 150 minuti di movimento a settimana e tanta costanza: questa la ricetta per ridurre in maniera significativa il rischio di cadute, fenomeno troppo frequente tra la popolazione anziana in Europa, causa principale di conseguenze fatali, che coinvolge ogni anno un terzo delle persone over 65 e ben la metà degli over 80. E’ sulla base di questi dati che si è celebrata ieri la Giornata internazionale dell’anziano, istituita dall’ONU nel 1988. All’appuntmento ha aderito anche l’U.O. di Recupero e Rieducazione Funzionale della Fondazione Maugeri di Pavia, guidata dalla dottoressa Isabella Springhetti.

Le cadute e le disabilità conseguenti non sono una parte inevitabile dell’invecchiare – afferma Isabella Springhetti – Si può invecchiare, pur in presenza di una o più patologie senza incorrere nella caduta e soprattutto nelle conseguenze che questa porta con sé: si va da una restrizione dell’autonomia precedente causa l’insorgere della cosiddetta sindrome “da paura di cadere” fino a conseguenze ben più serie come fratture, lesioni dei tessuti molli, ematomi cerebrali o esiti diretti come polmoniti, o decubiti per incapacità di rialzarsi”. 

La giornata è servita a diffondere consapevolezza tra le stesse persone anziane,  le  famiglie e i professionisti che lavorano con gli anziani sulla possibilità di predire e prevenire le cadute con metodi semplici. Come? Riducendo al minimo i momenti di sedentarietà in favore di una giornata più attiva. Molti studi hanno dimostrato che il rischio di cadute è più frequente negli anziani che hanno già subito cadute in precedenza, che hanno problemi di deambulazione, in coloro che  necessitano di ausili per il cammino, o che hanno subito un ictus, o soffrono di Malattia di Parkinson o ancora  di artrite o demenza. E ancora, il rischio è più concreto in presenza di terapie farmacologiche, incontinenza, problemi alla vista o di equilibrio, come è il caso  di persone  affette  da disabilità cronica (ad es. sclerosi multiple, atassie familiari) le quali, diversamente da un tempo, invecchiano.