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Fumo, esperti: ‘Innovare politiche di controllo con dispositivi a rischio ridotto’

Roma, 25 set. (Adnkronos Salute) – Nelle politiche di controllo e riduzione del tabacco “non può esserci un’unica strada che punta al rigore” nei confronti del consumatore ma occorre costruire a livello globale “una nuova strategia che coinvolga le scelte di salute pubblica”. Le nuove possibilità offerte in questo cambio di paradigma, compresi i dispositivi a rischio ridotto, sono state al centro di una sezione alla seconda e ultima giornata del terzo convegno scientifico, l’anno scorso svoltosi ad Atene e quest’anno online per la pandemia Covid-19, ‘The Scientific Summit on Tobacco Harm Reduction’ promosso dall’Università di Tessalonica e dall’Università di Patrasso in Grecia. Proprio questo Paese ha recentemente approvato una nuova legge che differenzia ulteriormente i prodotti senza combustione da quelli convenzionali.

Andrzej Fal, presidente della Società di Salute pubblica polacca, nel suo intervento ha sottolineato che “dobbiamo dare una seconda opzione a chi vuole smettere e i dispositivi a rischio ridotto possono aiutarci e possono avere un impatto anche dal punto di vista economico sui costi correlati alle comorbidità del fumo”. Karl Lund, ricercatore dell’Istituto di Salute pubblica norvegese, ha riportato il caso dello ‘snus’, il tabacco da masticare molto usato nei paesi Scandinavi e che ha dato risultati come alternativa per smettere con il fumo. “L’ingresso dello ‘snus’ in Norvegia ha ridotto il consumo di sigarette nella fascia d’età tra 16 e 30 anni – ha sottolineano nella sua relazione – e ha prodotto un netto guadagno per la salute pubblica”.

Dalla Spagna è arrivata la testimonianza di Fernando Fernandez Bueno, chirurgo oncologo dell’Hospital Central de la Defensa Gómez Ulla (Madrid). “Dovremmo aiutare i decisori ad ascoltare e dare loro le soluzioni più semplici – ha evidenziato nelle conclusioni – Poi occorre spiegare ai medici di famiglia che ci sono dispositivi che possono aiutare i loro pazienti a smette di fumare”.

Un nuovo modo di sviluppare le strategie di controllo del tabacco e dei rischi correlati è quello inserivo in nuova legge approvata in Grecia lo scorso anno. Un ‘caso’ al centro dello ‘Scientific Summit on Tobacco Harm Reduction’ che ha dato diversi spunti a chi si occupa del settore. Soprattutto per il ruolo di promotore del ministero della Salute greco, una anomalia nel contesto Ue.

La nuova legislazione greca sul fumo “è costruita su 4 pilasti: la prevenzione; la protezione della popolazione dal fumo passivo; assistere chi vuole smettere in centri specializzati e ultimo la valutazione di nuovi dispositivi con il principio di riduzione del danno”, ha spiegato l’esperto Ioannis Faropoulos nella lettura dedicata alla nuova normativa.

Ma la legge punta anche ad una nuova modalità sulla comunicazione della riduzione del rischio. Consente infatti la comunicazione ai fumatori adulti di affermazioni scientificamente comprovate; si occupa di diversi tipi di prodotti senza combustione, già in commercio e che potranno arrivare in futuro. Copre tutti i tipi di rischio: quello ridotto o a danno ridotto, la ridotta esposizione e tossicità. Inoltre stabilisce standard scientifici che giustificano i vari tipi di rischio e comprende disposizioni sulla sorveglianza post-commercializzazione.