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Forum Innovazione in Sanita`

L’innovazione rappresenta un tema strategico per la sanità dell’Emilia Romagna. Lo ha confermato Roberto Grilli, direttore dell’Agenzia sanitaria e sociale regionale, in apertura del Forum per l’Innovazione in Sanità, questa mattina (martedì 4 giugno), all’Aemilia Hotel di Bologna.

Il progetto frutto dell’iniziativa di Anmdo (Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere), Siais (Società Italiana dell’Architettura e dell’Ingegneria per la Sanità), Fare (Federazione delle Associazioni Regionali Economi e Provveditori della sanità), Aiop (Associazione Italiana Ospitalità Privata), con importanti aziende di produzione industriale e servizi, è dunque in perfetta sintonia con i mutamenti di scenario economico e sociale, di bisogni assistenziali e di necessità di ripensare gli ospedali e il modo di presidiare l’assistenza sul territorio.

Grilli ha declinato i punti salienti dell’innovazione nella sanità emiliano romagnola, e non di meno sovraregionale. Molteplici gli spunti di riflessione e dibattito.

“Innovare significa – ha rimarcato – adottare pratiche assistenziali migliori per assicurare sicurezza, efficacia e appropriatezza: non si tratta soltanto di una rincorsa all’idea originale che ci salverà, ma di affrontare aspetti non originali ma non adottati compiutamente. Liberarsi di pratiche assistenziali di valore clinico scarso o nullo, che pure continuano ad assorbire risorse, costruendo politiche che facciano spazio a novità, liberandosi di ciò che è inutile. Attivare politiche di governo dell’innovazione tecnologica e contesti di elaborazione di nuove idee di cambiamento possibile, multifunzionali, focalizzati sui problemi, aperti al confronto con le conoscenze disponibili e alla ricerca e valutazione. Infine rivedere criticamente i contesti aziendali: la cultura delle organizzazioni sanitarie incide infatti sull’intensità con cui si guarda a qualità del servizio e innovazione”.

Il Forum è entrato nel vivo con l’intervento del segretario scientifico nazionale Anmdo, Ugo Luigi Aparo, che ha ribadito il ruolo dell’innovazione quale stella polare: volano imprescindibile di ripresa economica. Tanto da poter calcolare una riduzione delle spese sanitarie di 5,5 miliardi di euro.

“La spesa sanitaria pubblica nel 2011 è stata di 112 miliardi di euro, pari al 7,1% del Pil – ha affermato Aparo -. Il costo della corruzione stimata dalla funzione pubblica nel 2011 è pari a 60 miliardi di euro, il 3% del Pil: è presumibile che il peso della corruzione nella sanità pubblica sia stimabile in 3,3 miliardi di euro. Affianchiamo a questo dato il costo della burocrazia inefficiente, tra gli 8 e i 10 miliardi di euro sull’intero sistema paese, e senza contare il personale. Rispetto a queste voci, l’introduzione della scelta dell’innovazione come parametro principale nelle scelte di politica sanitaria, anziché il criterio del ‘massimo ribasso’, porterebbe un’economia immediata di 5,5 miliardi di euro, pari al 5% della spesa sanitaria pubblica e a quasi mezzo punto di Pil. A cui va aggiunto il risparmio in termini di efficienza/risultato prodotto”.