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Forlì, con la VATS un altro passo in avanti nella moderna strada della chirurgia toracica mini-invasiva

A Forlì, un nuovo passo avanti per offrire ai pazienti un percorso chirurgico mini-invasivo efficiente, efficace, sicuro, e tecnicamente completo. Dopo l’introduzione, negli anni ’90, della video-toracoscopia, e poi della chirurgia robotica, ora l’U.O. di Chirurgia Toracica dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni”, diretta dal dott. Davide Dell’Amore, punta sulla VATS, la chirurgia toracica video-assistita, nuova frontiera per garantire interventi sempre meno impattanti sul malato e consentire così un miglior decorso post-operatorio. Per questo, giovedì 19 aprile 2012, l’unità forlivese intitolata al prof. “Antonio Vio” ha ospitato il dott. René Petersen, direttore del Dipartimento di Chirurgia Cardiotoracica dell’Università di Copenaghen, Rigshospitalet,  che con le sue 1001 lobectomie VATS (Video Assisted Thoracic Surgery) è uno dei maggiori esperti mondiali in tale settore. L’occasione è stata il corso “Live Thoracic Surgery: VATS Lobectomy”, promosso dalla stessa unità per permettere ai colleghi di tutta l’Emilia-Romagna, e non solo, di prendere visione, dal vivo, della particolare tecnica utilizzata dal dott. Petersen. Durante la giornata, i congressisti, riuniti in sala Pieratelli, hanno assistito a due interventi trasmessi in diretta dal blocco chirurgico, e seguito la lettura magistrale del professionista danese, che ha illustrato l’esperienza e i risultati del proprio centro.

«Nel 2011 abbiamo effettuato 1.082 procedure di chirurgia toracicamaggiore, 212 toracotomie e 761 VATS – ha spiegato – inoltre, sono state eseguite 109 resezioni esofagee e 2.158 procedure endoscopiche». Per quanto riguarda la VATS, i dati disponibili sono molto incoraggianti, in particolare sul versante delle patologie polmonari neoplastiche in stadio iniziale. «Abbiamo verificato che la radicalità di quest’intervento è paragonabile a quella di un’operazione open, e anche la sopravvivenza è sovrapponibile – ha proseguito il dott. Petersen – i vantaggi per i pazienti, però, con la VATS, sono nettamente superiori: si registrano minori complicanze post-operatorie, perdite ematiche molto ridotte, una miglior funzionalità polmonare, una più rapida ripresa delle attività quotidiane, e, di conseguenza, tempi di ricovero molto più brevi. Se anche il costo della VATS è maggiore rispetto a quello delle procedure tradizionali, dunque, i risparmi garantiti successivamente fanno sì che tale tecnica risulti nel complesso più conveniente». Il merito è del limitato impatto chirurgico sul paziente. «Con la VATS si possono effettuare le lobectomie e le resezioni polmonari maggiori attraverso un piccolo taglio di appena 4 centimetri, e due fori, uno per lo strumento chirurgico, l’altro per la videocamera – ha illustrato il dott. Petersen – si tratta, quindi, di una procedura assolutamente mini-invasiva». Al chirurgo è richiesto, però, un notevole impegno. «Si tratta di una tecnica complessa, con una determinata curva d’apprendimento – spiega  il dott. Marco Taurchini, dell’U.O. di Chirurgia Toracica dell’Ausl di Forlì – rispetto a un intervento open tradizionale, infatti, occorre ripensare totalmente la strategia chirurgica e, dato il minor campo d’azione a disposizione, può risultare più difficile gestire complicanze intra-operatorie». Il futuro, comunque, va in questa direzione. «Sempre più pazienti ci chiedono di poter essere sottoposti a interventi mini-invasivi, perché ormai ne conoscono i benefici in termini di minor dolore e più rapido ritorno alla vita di tutti i giorni – commenta il dott. Dell’Amore – grazie a precedenti contatti con la scuola danese, abbiamo già al nostro attivo alcune procedure eseguite con la loro metodica, tuttavia abbiamo deciso di invitare il dott. Petersen per affinare la nostra preparazione e, contestualmente, permettere anche ad altri colleghi di apprendere questa tecnica molto interessante». Nella giornata precedente il corso, infatti, il dott. Petersen, coadiuvato dall’équipe di chirurgia toracica forlivese, ha eseguito due interventi VATS. «L’obiettivo, perseguito ormai da tempo dalla nostra unità prima con l’introduzione della video-toracoscopia poi della chirurgia robotica, e ora della VATS – conclude il dott. Dell’Amore – è offrire ai nostri assistiti un percorso chirurgico miniinvasivo efficiente, efficace, sicuro, e tecnicamente completo».