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La felicità può dipendere dal DNA?

Nel corso di una ricerca effettuata in California all’Università di Santa Monica si è teorizzata la correlazione tra la capacità di essere felici ed il nostro DNA.

La felicità, predisposizione genetica

La felicità è per il 40% una questione di predisposizione genetica. Come documentato da uno studio condotto presso l’Università di Santa Monica, in California, la capacità di provare sentimenti positivi è scritta innanzitutto nel DNA. A fornire maggiori dettagli sul tema ci ha pensato Susana Zinn, psicoterapeuta di Santa Monica.

Il restante 60%

La Zinn ha precisato che pur essendo definita geneticamente sin dalla nascita, la felicità subisce l’influenza di una serie di fattori. In altre parole per il 60% sarebbe legata allo stile di vita, all’umore e all’approccio con il quale affrontiamo le incombenze della quotidianità. Ne consegue che anche chi non è geneticamente predisposto alla positività, non necessariamente sarà condannato ad essere perennemente triste e pessimista.

Il fattore autostima

Anche per costoro nulla sarebbe precluso a patto di impegnarsi a non perdere di vista tre fattori determinanti ed interdipendenti, identificati nell’attivo coinvolgimento nelle attività quotidiane, avere uno scopo nella vita e sentirsi soddisfatti del proprio modo di vivere. Sentirsi coinvolti e apprezzati può aumentare l’autostima e l’ottimismo con il quale affrontare gli impegni quotidiani, migliorando le proprie prospettive per l’avvenire.

Soddisfazione personale

Sapere di essere considerati, fornisce non solo la consapevolezza di essere utili, ma dà un senso alla nostra vita, facendo capire che quanto facciamo per noi e il prossimo ha davvero importanza. In altre parole la felicità ha sì una base ereditaria, ma mettendo in atto i giusti comportamenti la si può aumentare, permettendoci di vivere più serenamente. Quello che più conta è la mentalità e la voglia di investire su se stessi e sul proprio grado di soddisfazione generale.

Come migliorare il proprio stato di felicità

Sotto questo punto di vista, sarebbe opportuno sostituire il pessimismo con l’umorismo, curando allo stesso tempo l’alimentazione e l’esercizio fisico. Non da ultimo, un grande aiuto potrebbe essere rappresentato dalla meditazione e da tutte le attività che portano ad avere maggior contatto con la natura e con gli altri.

 

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