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Fase 3: infermieri famiglia, 9.600 da assumere ma ‘sul mercato’ ne manca metà

Roma, 17 lug. (Adnkronos Salute) – Via libera, con il decreto Rilancio, all’assunzione di 9.600 infermieri di famiglia o di comunità. Ma trovarli non sarà facile. Sul ‘mercato’, infatti, ne mancano almeno la metà, oltre 4mila. Una carenza storica, quella di questi professionisti che già nel primo anno dalla laurea trovano lavoro in una percentuale superiore all’80%. Le speranze sono puntate sui 5mila che si laureeranno quest’anno. Attesissimi quindi già i laureati della sessione di novembre.

“C’è un problema concreto di reclutamento degli infermieri – spiega all’Adnkronos Salute Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) – Sono almeno 10 anni che denunciamo la carenza. E’ vero che avevamo degli infermieri precari, assunti con formule varie, ma solo perché ci sono stati blocchi e tetti di spesa che impedivano alle aziende le assunzioni, non perché non ce ne fosse bisogno”.

Ora tutti gli infermieri “assumibili sono stati assunti. Si confida molto, quindi, nella sessione di tesi di novembre. Abbiamo ottenuto anche un piccolo incremento dei posti messi a bando dalle università, ma è evidente che con questa necessità ogni anno bisognerà incrementare i posti messi a bando dagli atenei”, dice la presidente Fnopi.

Le aziende sanitarie “sicuramente troveranno infermieri di famiglia da assumere. Ma lo faranno – dice Mangiacavalli – reclutando tra professionisti che non sono inoccupati, ma che lavorano in altri posti come le case di riposo, cooperative o strutture private. Quindi si rischia di depauperare altre aree”.

Per questo, con il ministero dell’Università, conclude, “stiamo lavorando sul numero degli infermieri da formare”.