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Farmaci: 100 anni di insulina, Novo Nordisk celebra il diabetologo

Roma, 21 ott. (Adnkronos Salute) – A 100 anni dalla scoperta dell’insulina, Novo Nordisk Italia lancia il progetto ‘Insulina, 100 anni. Storie di scienza, di uomini e di donne’, dedicato al medico diabetologo. “Perché l’insulina è nulla senza il diabetologo: non è mai il solo farmaco a curare, ma lo è soprattutto l’impegno dei medici che si occupano dei propri assistiti – ha spiegato Drago Vuina, general manager e vice president Novo Nordisk Italia, illustrando la visione in base alla quale l’azienda danese, nata nel 1923 proprio sull’onda della scoperta dell’insulina, ha inteso celebrare questo avvenimento che segna non solo la messa a punto del farmaco, ma anche l’origine di una disciplina della medicina e di una figura di medico specializzato.

Il 14 novembre 1891 – ricostruisce Novo Nordisk – nasce ad Alliston, in Ontario, Canada, Frederick Grant Banting, l’uomo cui si deve la nascita della diabetologia moderna. Fu infatti Banting che, nel novembre 1920, chiese udienza a John James Rickard Macleod, luminare dell’università di Toronto, per ottenere un aiuto per le sue ricerche sull’estratto di pancreas. Fu sempre lui che, ottenutolo, il 31 luglio 1921, insieme a Charles H. Best, l’aiutante concessogli da Mcleod, somministrò a un cane cui era stato tolto il pancreas per renderlo diabetico l’estratto pancreatico di un cane sano. Fu sempre lui che fornì, l’11 gennaio 1922, al giovane Walter R. Campbell, il preparato da inoculare al 14enne Leonard Thompson, che sarebbe passato alla storia come la prima persona con diabete curata con il nuovo farmaco: l’insulina.

Il progetto presentato oggi ha voluto raccontare. attraverso le testimonianze dirette dei diabetologi italiani, la storia degli uomini e delle donne che contribuiscono giorno dopo giorno a rendere viva la ricerca di Frederick G. Banting. Ha coinvolto a partire da giugno la comunità degli specialisti italiani, chiedendo loro di inviare, attraverso la piattaforma digitale creata per l’occasione, parole, immagini o video che esprimessero il vissuto della propria quotidianità di cura della malattia. Ne è nato un video celebrativo che sintetizza, attraverso le testimonianze raccolte, le sfide quotidiane, il rapporto con il paziente e le prospettive offerte dalle nuove cure e dalle nuove tecnologie.

“Stiamo celebrando un momento storico in cui la scienza ha fatto enormi passi in avanti. Grazie all’intuizione di due uomini e grazie agli esperimenti anche sugli animali, milioni di bambini, uomini e donne con diabete, sono sopravvissuti. La scoperta dell’insulina non è importante solo per la cura del paziente, ci fa riflettere anche sulla metodologia della ricerca scientifica. Pur avendo poche tecniche a disposizione, la ricerca può portare a cose straordinarie grazie all’intuito e al coraggio dei ricercatori”, ha affermato Annamaria Colao, presidente Società italiana di endocrinologia (Sie).

Elliot Joslin, fondatore della Joslin Clinic e primo medico a diventare esperto nell’uso dell’insulina, scriveva che “l’insulina è un farmaco per i saggi e non per gli stolti, siano essi medici o pazienti”, e aggiungeva che “ci vuole cervello per vivere a lungo con il diabete, ma per usare correttamente l’insulina ci vuole ancora più cervello”. “Le sue considerazioni restano valide 100 anni dopo – ha osservato Agostino Consoli, presidente Società italiana di diabetologia (Sid).

“Tutti i professionisti della salute che operano in diabetologia dovrebbero essere grati per essere stati spettatori, ma anche attori, dell’incredibile storia della terapia insulinica, un vero miracolo della scienza medica. Così come lo siamo noi diabetologi, ogni paziente dovrebbe essere consapevole di come tutto è iniziato, di come si è evoluto e di cosa ci aspetta in futuro. La storia della insulina, dopo 100 anni, non è conclusa. Siamo pronti per ‘scrivere’ nuovi, inimmaginabili, capitoli”, ha evidenziato Paolo Di Bartolo, presidente Associazione medici diabetologi (Amd).

“Celebriamo i 100 anni dalla scoperta dell’insulina. Una data molto importante – ha commentato Franco Grimaldi, presidente Associazione medici endocrinologi (Ame) – Fortunatamente disponiamo oggi di insuline sempre più maneggevoli, che mimano sempre più la risposta fisiologica. Sono stati fatti passi enormi in questo campo, ma ricordiamo che solo grazie al lavoro di team che coinvolge sempre diabetologo, infermiere e dietista si ottengono i risultati migliori. La persona con diabete va educata, sostenuta e rimotivata continuamente, grazie al lavoro di squadra”.

“In 100 anni i risultati del trattamento del diabete nel bambino e nell’adolescente sono in costante e rapido miglioramento grazie all’integrazione di un mix di due componenti irrinunciabili”, ha rimarcato Claudio Maffeis, presidente della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp): “L’insulina, disponibile in formulazioni sempre più efficaci che rendono il diabete sempre più facilmente gestibile in modo personalizzato, e il pediatra diabetologo, che istruisce il paziente e la sua famiglia all’autogestione e lo accompagna in tutte le delicate fasi della crescita fisica e psicologica. Insieme, il diabete non fa più paura”.