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Ebola, la risposta al momento giusto: Okairos

La company è impegnata a lavorare su un vaccino contro il micidiale virus

okairos-1È il momento giusto per fermare Ebola: il micidiale virus che si è presentato per la prima volta nel 1976 in un villaggio dello Zaire presso il fiume dal quale ha preso il nome. Da allora è tornato più volte, sempre esigendo il suo spaventoso tributo di vite umane. La febbre emorragica causata dal virus non lascia alcuno scampo e, in breve tempo, porta alla morte. Forse proprio perché fulminante, il virus fino ad oggi non è riuscito a diffondersi al di fuori dell’Africa, ma in un mondo in cui i confini contano sempre meno e le distanze tendono a ravvicinarsi, la possibile diffusione dell’infezione fa sentire a rischio il mondo intero. Ci vorrebbe un vaccino e presto.

La Food and Drug Administration, ente americano che regola l’utilizzo dei farmaci, ha dato il “fast track status“, una  corsia preferenziale per la sperimentazione del vaccino. Il preparato è frutto di una nuova tecnologia, un ibrido di terapia genica e immunoterapia, in grado di riuscire là dove i metodi tradizionali hanno fallito. Gli americani ci credono, ma la speranza parla italiano e con l’accento napoletano del professore Cortese, la cui storia quasi ricorda quella di Davide e Golia.

Laureatosi a Napoli in Medicina, Riccardo Cortese ha insegnato a lungo Biologia Molecolare all’Università partenopea, si è poi spostato a Pomezia nei laboratori della Merck. Da buon ricercatore oltre a lavorare per i progetti della Big Pharma, si è ritagliato uno spazio per un progetto molto interessante dal punto di vista scientifico e sociale, seppur piu’ avventuroso: lo sviluppo di vaccini innovativi che non sfruttano gli anticorpi, ma l’immunità cellulare. Alla base del progetto l’idea che dei virus inoffensivi possano insegnare alle cellule come difendersi da pericolosi antigeni.

Quando la Merck ha lasciato Pomezia, il professore Cortese ed i fedelissimi Alfredo Nicosia, Stefano Colloca e Antonella Folgori, hanno continuato a credere nel progetto e, per svilupparlo, hanno fondato una piccola company Okairos, chiedendo finanziamenti da fondazioni ed enti pubblici, ma soprattutto investendo di tasca propria. È lo stesso professor Cortese a spiegarcene la struttura: “La società ha una sede principale a Basilea, Okairos AG, una filiale presso il Ceinge a Napoli, Okairos srl, e una joint venture, a Pomezia, Advent srl, presso l’IRBM Science Park. Recentemente Okairos AG, la casa madre svizzera, è stata acquistata dalla GlaxoSmithKline. Okairos srl rimane una società italiana indipendente e continua a lavorare allo sviluppo di vaccini, incluso quello anti ebola con un contratto pluriennale di ricerca con la GlaxoSmithKline“. Parole tecniche, ma poi aggiunge con orgoglio: “Nei laboratori di Okairos i topolini hanno partorito una montagna!“.

Il logo della società rivela che il cuore batte ancora sotto il Vesuvio ed è questo il momento per farlo venire allo scoperto: Okairos vuol dire “il momento giusto“.

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