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Donne e patologie cardiovascolari: il tema al centro di un incontro sabato al San Donato

L’iniziativa è organizzata da CNA Impresa Donna. Esibizione delle “Donne di carta”. Le imprese al femminile sono aumentate nell’aretino anche negli anni ella crisi.  Forse non tutti sanno che in periodo di crisi come l’attuale, con il lavoro che non c’è e le aziende che chiudono i battenti con un ritmo incredibile, le imprese gestite dalle donne non solo non diminuiscono, ma addirittura stanno crescendo. Nella nostra provincia erano 9.230 al 31 dicembre 2011, sono salite a 9.305 al 31 dicembre del 2012.

Numeri più che significativi in questa difficile stagione dell’economia italiana. Una conferma che proprio le donne nei momenti difficili sanno avere maggiore determinazione, maggiore consapevolezza, maggiore forza. E anche per il mondo della sanità questo ulteriore elemento deve essere uno stimolo in più perché si garantisca una adeguata attenzione al mondo femminile. Dal marzo scorso la Asl 8, assieme alla Provincia e al mondo delle categorie economiche del territorio, ha promosso un interessante progetto dal titolo “DONNE E… il Programma delle donne di Arezzo che hanno cura di sé”

Il giorno 8 di ogni mese, partendo proprio da quell’8 marzo che è la festa della donna, all’Auditorium Pieraccini dell’ospedale San Donato si affrontano argomenti specifici delle patologie che riguardano tutti, ed in particolare la donna. Ed ogni volta è una associazione diversa a proporre un tema e ad organizzare l’incontro. Sabato 8 giugno, alle 18,00,  la dottoressa Alessandra  Sabini parlerà tratterà il tema “Donne e patologie cardiovascolari”. 

L’incontro è organizzato dalle imprenditrici aderenti a CNA Arezzo che di recente hanno rinnovato gli organismi ed eletto alla guida del gruppo Franca Rizzo. La neo Presidente sostiene con forza questa campagna di sensibilizzazione e di informazione diretta alla popolazione femminile, uno strumento in grado di offrire una maggior consapevolezza su specifiche tematiche di prevenzione e salute e di rafforzare la rete dei servizi territoriali a sostegno delle donne. In Italia le aziende guidate da donne sono un  milione e 400 mila: una base solida dalla quale l’intero sistema produttivo e del lavoro può ripartire per una nuova crescita. 

Dopo l’intervento della dottoressa Alessandra Sabini, sarà dato ampio spazio al dibattito per dar modo alle partecipanti di porre domande e quesiti. Sarà presente all’incontro l’Associazione “Donne di carta” che curerà la recitazione di brani noti della letteratura italiana dedicati all’imprenditoria femminile.

Perché è stato scelto di parlare di Donne e patologie cardiovascolari”?

Perché da sempre la cardiopatia è considerata la malattia degli uomini, anzi la malattia che rende la “donna vedova”.

Studi scientifici documentano che solo il 7% delle donne percepisce la cardiopatia vascolare come una minaccia per la propria salute e solo 1/3 che questa è la principale causa di morte fra le donne. Quindi una sottostima dell’importanza delle Malattie Cardiovascolari, e questa la scarsa considerazione del problema  è da considerarsi il maggior rischio di morbilità e mortalità fra le donne.Ogni anno in Italia si sono circa 80.000 eventi coronarici nella popolazione tra 25 e 84 anni: 52.000 riguardano gli uomini,  27.000 donne.Una ricerca condotta su mille donne fornisce una sintesi chiara sulla “consapevolezza” dei fattori di rischio della malattia.

Il 42% delle donne risponde che la salute di un altro è più importante della propria !!

Perché così poca attenzione alle malattie cardiovascolari nelle donne? Perché per lungo tempo le malattie cardiovascolari sono state declinate quasi esclusivamente al maschile, perché sono ancora pochi i dati disponibili sulla peculiarità delle malattie cardiovascolari  nelle donne e quindi poco conosciuti dai medici, è scarsa percezione della malattia da parte delle donne, ci sono difficoltà diagnostiche, c’è anche una diversità biologica di cui tenere conto.

Gli Ospedali amici delle donne, cioè con strutture attente alla salute delle donne, in Italia sono 250. A stilare la classifica è stata l’O.N.Da (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) che ha assegnato i “Bollini Rosa”  anche agli ospedali di Arezzo e della Gruccia.