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Dolore cronico: troppi pazienti senza una terapia

Secondo i medici occorre creare una vera rete assistenziale ospedale-territorio

imagesIl 46% dei pazienti con dolore cronico accede autonomamente ai centri di terapia antalgica, senza uno screening preventivo eseguito dal medico di famiglia e nel 23% dei casi, senza neppure avere una terapia in corso. Il dato emerge da un’indagine condotta dall’Associazione vivere senza dolore durante la campagna Link Up.

Il progetto, promosso nel 2013 con il patrocinio del Ministero della Salute, ha riguardato un’indagine condotta in 15 centri ospedalieri per la cura del dolore e 65 medici di famiglia SIMG. 

I pazienti – hanno riferito i responsabili del progetto – si rivolgono direttamente ai centri specialistici di terapia antalgica quasi 1 volta su 2. Soffrono in media di un dolore severo, legato a lombalgia o lombosciatalgia”. E’ questo l’identikit del malato che cerca supporto in un ambulatorio specialistico per il dolore. 

“Il progetto che abbiamo realizzato – spiega Marta Gentili, presidente dell’Associazione vivere senza dolore – ha evidenziato come sia indispensabile creare la rete territorio – ospedale. E’ necessario costruire un network tra malato, medico di famiglia e specialista del dolore sia per facilitare il percorso di cura dell’assistito, sia per ottimizzare le risorse a disposizione. Educare il paziente sul corretto iter da seguire e continuare nel processo di formazione rivolto al medico di famiglia: sono due obiettivi che, tutti insieme, dobbiamo perseguire per compiere ulteriori passi avanti nell’applicazione della Legge a tutela di chi soffre”.