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Diabetologia: una postazione mobile per raggiungere i pazienti del territorio della Gallura

Un progetto innovativo di gestione integrata del paziente per portare il diabetologo in tutti i centri della Gallura: una diffusione capillare e la presenza radicata di uno specialista per "scovare" i pazienti ai quali il diabete non è stato ancora diagnosticato. Il progetto punta ad avvicinare lo specialista ai pazienti e ad abbattere la spesa sanitaria con la diagnosi precoce della patologia.

La Asl di Olbia si avvicina alla popolazione con l´obiettivo di raggiungere i pazienti prima che il diabete si sviluppi nella sua forma più acuta, quindi prima che insorgano complicanze: con la collaborazione delle amministrazioni comunali l´Azienda sanitaria di Olbia, guidata dal commissario Giovanni Antonio Fadda, dal Da Mario Altana e dal Ds Maria Serena Fenu, ha redatto un progetto che consentirà di portare in tutti i centri, anche i più lontani dal reparto di Diabetologia, uno specialista che, attraverso il rapporto con i Medici di Medicina Generale e la popolazione stessa, sarà in grado di monitorare il territorio e garantire assistenza sanitaria alla popolazione.

Questa mattina, venerdì 15 gennaio 2010, l´ambulatorio mobile di diabetologia ha avviato per la prima volta la sua attività nel comune di Badesi. Nelle prossime settimane lo specialista sarà presente, una volta al mese, ad Aggius, Aglientu, Alà dei Sardi, Berchidda, Bortigiadas, Calangianus, Luogosanto, Luras, Telti.
L´Azienda si sta mettendo in contatto con tutte le amministrazioni comunali della Gallura per estendere il servizio a tutti i 26 comuni che ricadono nel territorio di competenza della Asl di Olbia.
Sino ad oggi i diabetologi erano presenti ambulatorialmente solo nei comuni di Arzachena, Budoni, Buddusò, Monti, Oschiri, Padru, Santa Teresa, Sant´Antonio: con questo progetto voluto fortemente dalla direzione aziendale della Asl di Olbia il diabetologo potrà essere presente in tutti i 26 centri della Gallura.

La malattia diabetica colpisce circa il 6 % della popolazione nazionale, il che vuol dire che in Italia vi sono oltre due milioni di pazienti. Il 90% di questi presenta un diabete di tipo non-insulinodipendente, mentre il restante 10% soffre di una forma di diabete giovanile insulinodipendente. "Questo progetto innovativo, mai realizzato prima a livello nazionale in grosse realtà come quella Gallurese – spiega Giancarlo Tonolo, direttore del servizio aziendale di Diabetologia – nasce dall´esigenza di alcune realtà distanti dall´ospedale, come Badesi, che lamentavano la lontananza degli specialisti: con un contributo dei singoli Comuni e la collaborazione dei Medici di Medicina Generale riusciremo a garantire la presenza del diabetologo su tutto il territorio. Lo specialista sarà in contatto diretto con il reparto dell´ospedale di Olbia: questo ci consentirà di monitorare il territorio come non mai, snellendo l´attività ospedaliera, utilizzando però procedure standard consolidate negli anni", aggiunge il diretto della diabetologia gallurese.

La Asl di Olbia ha in cura più di 9.000 pazienti, ogni anno nel territorio si aggiungono 500 nuovi diabetici, "questo vuol dire che tra dieci anni avremo circa 13mila pazienti diabetici: se non troviamo delle soluzioni per razionalizzare al meglio il sistema, il servizio scoppierà, nel senso che non saremo più in grado di dare risposte soddisfacenti a tutti i nostri pazienti", aggiunge Tonolo. "Per evitare il collasso del servizio è necessario intervenire potenziando il servizio sul territorio".

La capillarizzazione dell´attività diabetologica consentirà di raggiungere la popolazione più fragile, come anziani e portatori di handicap, a volte troppo lontani dai presidi ospedalieri, ma non solo. "Con questo progetto si punta a raggiungere anche i soggetti che ancora non sanno di avere il diabete e che ricevendo una diagnosi precoce della malattia, ritarderanno l´inizio della terapia, con una considerevole riduzione della spesa a carico del servizio sanitario nazionale", aggiunge Tonolo.

Il paziente diabetico assorbe mediamente risorse sanitarie per quasi 3.000 euro all´anno. Più della metà (59,8%) del valore delle risorse è impegnata nei ricoveri ospedalieri; il resto va riferito all´assistenza ambulatoriale (18,5%) e alle terapie farmacologiche (21,7%). "Il costo del paziente diabetico aumenta in modo esponenziale con la comparsa delle complicanze, per questo motivo il nostro intento per i prossimi anni deve essere quello di diagnosticare precocemente la patologia, educare il paziente ad uno stile di vita sano e corretto e ritardare l´assunzione della terapia e quindi il presentarsi delle complicanze", spiega Tonolo.