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Da Bper donazione a Università Modena e Reggio per ricerca anti Covid

Modena, 2 set. (Adnkronos) – Tre milioni di euro a sostegno di progetti per la ripartenza. Il Gruppo Bper rimarca la sua vicinanza al territorio con il progetto “Uniti , oltre le attese” , una serie di finanziamenti (a scuola, ospedali e ricerca) per superare la pandemia e le problematiche , non solo sanitarie ad essa legate. In particolare sono stati stanziati 230 mila euro per lo studio realizzato dal team del Prof. Andrea Cossarizza, luminare dell’Università di Modena, proprio sul Covid 19 ed in particolare sull’esaurimento funzionale dei linfociti presenti nel sangue periferico che descrive il comportamento delle molecole e delle cellule responsabili della tempesta citochinica presente nei pazienti affetti da Coronavirus e con polmonite. Uno studio che rappresenta una eccellenza italiana e che è stato oggetto di una recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista di settore “Nature Communications”.

Un’ulteriore scoperta scientifica effettuata dal prof. Cossarizza insieme al suo gruppo di lavoro e pubblicata dall’European Journal of Immunology, una delle principali riviste internazionali del settore, rivela che nel sangue periferico dei pazienti con polmonite COVID-19 diminuiscono in maniera significativa i linfociti B, sia “vergini”, ovvero che non hanno ancora incontrato il loro antigene, sia le cellule di memoria.

Al contrario, nel sangue si trovano in quantità anomala i plasmablasti, cellule immature che dovrebbero invece trovarsi nel midollo osseo e vengono liberati in circolo a seguito della marcata attivazione immunitaria.

“Siamo soddisfatti del lavoro fatto – ha affermato Cossarizza – abbiamo cominciato subito con i primi pazienti arrivati a fine gennaio poi dopo aver analizzato i primi campioni da marzo siamo usciti con pubblicazioni scientifiche tracciando le linee guida per affrontare il Covid in quel momento, visto che l’Italia era la più colpita i quelle settimane, in America ancora non era arrivato” .

Da qui il contributo della Bper che ha permesso di comprare materiale, reagenti e di proseguire gli studi: “Abbiamo scoperto alcune lacune del nostro sistema immunitario che produce gli anticorpi che però non sono sufficienti a bloccare l’infezione “. In sei mesi sono stati fatti grandi passi in avanti. Il virus non si è indebolito, sono migliorate le cure. Oggi si conosce meglio, ci si protegge di più. “A Modena per esempio il Gruppo delle malattie infettive della rianimazione e della pneumologia con i professori Mussini, Girardi, Crimi e molti altri hanno capito che il farmaco tocilizumab può essere efficace tanto è vero che la mortalità qui è calata dell’80%”.

Nel periodo di pandemia è stato importante rimanere vicini al territorio, con il sostegno alla città, per superare la crisi e ripartire. E’ il messaggio sottolineato dall’amministratore delegato i Bper, Alessandro Vandelli, nel suo intervento.

“Nel periodo più difficile del Covid siamo stati impegnati su diversi fronti – ha commentato Vandelli – alcuni propriamente bancari come le moratorie sui mutui o le iniezioni di liquidità al sistema produttivo, dall’altro lato abbiamo confermato un impegno sul piano etico con diverse iniziative. L’intervento con l’Università è una parte di un progetto che si chiama “Uniti oltre le attese” che ha visto coinvolti i dipendenti, il Top Management, il Consiglio di Amministrazione rinunciando a giornate di ferie, parti di retribuzioni per finanziare diversi progetti. Dalla scuola, al sociale per stare vicini alle famiglie degli addetti sanitari che hanno subito lutti e in seguito anche appunto con l’Università. Avere la fortuna che nella nostra città ci sia un progetto di ricerca Made in Modena così significativo che si innesta su uno studio iniziato nei mesi scorsi dal team del Prof. Cossarizza era una bella occasione da cogliere.”

“Siamo molto grati all’amministratore delegato Dott. Alessandro Vandelli e a tutta Bper per la generosa donazione che premia il valore dei nostri ricercatori e il ruolo del nostro Ateneo, in prima fila nelle indagini sui meccanismi dell’infezione da Sars-Cov-2. C’è un importante valore anche simbolico in questo gesto, che testimonia unità di intenti tra la nostra storica istituzione universitaria e una banca di interesse nazionale con attenzione al territorio da cui origina. Uniti si vince: è questo lo spirito necessario per sconfiggere il virus e per assicurare un grande futuro alla nostra città”. Così il Magnifico Rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro.

A breve cominceranno anche i corsi universitari. In tutta Italia le università si stanno muovendo in ordine sparso per ripartire nella duplice veste in presenza o on line da casa. “Voglio smentire alcune notizie uscite in questi giorni – ha spiegato il Rettore – noi partiremo come moltissimi altri atenei e come richiede il ministero nella duplice veste, non solo a distanza. Ci saranno alcune attività in presenza in particolare nel primo semestre dedicate a piccoli gruppi, e alcune attività a distanza. E’ logico il motivo per cui non potremo fare corsi in presenza con troppi ragazzi. Ci è richiesto una procedura e un tracciamento che renderebbe le cose molto complesse.”