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Malati 2.0, gli italiani sempre più “Cybercondriaci”

La patologia non colpisce solo chi ne soffre, ma l’intero Sistema Sanitario Nazionale 

cybercondriaLi chiamano “Cybercondriaci” e sono i malati immaginari della nostra epoca.  Appartengono a questa categoria tutti coloro che controllano con preoccupazione eccessiva e infondata il proprio stato di salute sul web. Secondo i dati Censis, raccolti attraverso una ricerca condotta nel 2012, a soffrire della patologia è il 32,4% della popolazione italiana.

Questo tipo di disturbi – riferiscono gli esperti – non riguarda solo il soggetto in questione e la sua vita personale (ad esempio con un aumento nella frequenza di visite al medico di base) ma anche l’intero Sistema Sanitario Nazionale, che deve spesso accollarsi le spese per esami specialistici del tutto inutili (ma che il paziente cybercondriaco richiede appunto perché convinto di avere chissà quale malattia)”.

il professor Thomas Fergus, assistente alla cattedra di psicologia e neuroscienze del College of Arts & Sciences della Baylor University di Waco, in Texas, mette in guardia dagli effetti generati dalla malattia. “Basta un semplice clic del mouse per avere accesso ad una valanga di informazioni, molte delle quali senza alcuna valenza scientifica, che servono solo ad accrescere la preoccupazione. Se a tale patologia aggiungiamo anche persone soggette a uno stato maggiore di ansia ecco che le preoccupazioni, le ricerche sul web e le continue visite dal medico aumentano in via esponenziale”.