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Ricerca – Possibile cura per i tumori delle vie biliari

Il carcinoma delle vie biliari è un gruppo eterogeneo di tumori che comprende il colangiocarcinoma e il tumore della colecisti. Nella maggior parte dei casi, i tumori delle vie biliari sono asintomatici per molto tempo, e vengono diagnosticati in fase avanzata, quando compare l’ittero provocato dall’ostruzione del dotto biliare, e non si può più intervenire con la chirurgia. E’ una malattia molto rara ed aggressiva, infatti a 5 anni dalla diagnosi il tasso di sopravvivenza di chi ne è affetto è intorno al 15-17%.

 

Oltre che dal ritardo diagnostico, lo sviluppo di terapie efficaci contro queste forme di cancro è stata ostacolata anche dalla carenza di modelli sui quali valutare l’efficacia dei farmaci. Un team cinese, per cercare nuove opzioni di trattamento, ha testato molecole già note per la cura di altri tumori sulle cellule di colangiocarcinoma derivate direttamente dai pazienti, scoprendo così che il farmaco Bortezomib, un inibitore del proteasoma, potrebbe portare dei giovamenti. Inoltre, gli autori dello studio hanno anche trovato una caratteristica genetica che porterebbe condurre a nuove strategie di cura.

 

Oltre ad aver trovato che una categoria consolidata di farmaci antitumorali potrebbe costituire una nuova potenziale terapia per neoplasie epatiche rare, gli autori dello studio hanno anche osservato che i tumori più sensibili agli inibitori del proteasoma erano quelli con una carenza dell’enzima soppressore tumorale PTEN, una proteina coinvolta nella regolazione del ciclo cellulare e dell’apoptosi, la morte programmata cellulare. I ricercatori hanno poi identificato il meccanismo alla base di questa interazione: la perdita di PTEN promuove l’espressione dei geni che aumentano la sensibilità nei confronti di Bortezomib.

 

Allestendo un piccolo studio pilota, gli autori hanno valutato il potenziale terapeutico degli inibitori del proteasoma su modelli animali e in due pazienti con colangiocarcinoma, concludendo che Bortezomib può ridurre in maniera sostanziale i tumori nei pazienti affetti da colangiocarcinoma con carenza di PTEN, ma che il farmaco dovrebbe essere ulteriormente valutato in studi clinici.