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Covid: Oms-Covax, prima dose vaccino a 20% in Paesi poveri, inaccettabile

Milano, 8 set. (Adnkronos Salute) – “Il quadro globale dell’accesso ai vaccini Covid-19 è inaccettabile: solo il 20% delle persone nei Paesi a reddito medio-basso ha ricevuto una prima dose di vaccino, rispetto all’80% nei Paesi a reddito medio-alto”. Lo denunciano in una nota congiunta l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e Covax, iniziativa lanciata un anno fa per favorire l’immunizzazione globale contro il coronavirus pandemico, ma la cui azione “continua a essere ostacolata” da fattori quali divieti di esportazione, accordi bilaterali prioritari fra aziende e Stati, problemi di produzione da parte di alcuni produttori chiave e ritardi negli iter regolatori.

Nell’ambito di Covax, fa il punto la nota, “sono stati raccolti più di 10 miliardi di dollari, presi impegni giuridicamente vincolanti per un massimo di 4,5 miliardi di dosi di vaccino, consegnate 240 milioni di dosi a 139 Paesi in 6 mesi”. Progressi definiti “significativi” e tuttavia non sufficienti anche perché, mentre il programma di accesso globale muoveva i suoi primi passi, “gran parte della prima offerta globale” di vaccini “era già stata acquistata dalle nazioni ricche”.

Secondo le previsioni dell’ultimo ‘Supply Forecast’, dunque, “nello scenario più probabile, e in assenza di un’azione urgente da parte dei produttori e dei Paesi ad alta copertura in un’ottica che dia priorità a Covax”, i promotori dell’iniziativa si aspettano di “avere accesso a 1,425 miliardi di dosi di vaccino nel 2021, di cui circa 1,2 miliardi saranno disponibili per le economie a basso reddito che partecipano al Covax Advance Market Commitment (Amc). Questo – si legge nella nota – è sufficiente per proteggere il 20% della popolazione, o il 40% degli adulti, in tutte le 92 economie Amc a eccezione dell’India. Oltre 200 milioni di dosi saranno assegnate ai partecipanti autofinanziati”. Invece “il traguardo chiave di Covax, 2 miliardi di dosi rilasciate per la consegna, ora dovrebbe essere raggiunto” secondo questa ultima previsione “nel primo trimestre 2022”.

Covax e i suoi partner invitano donatori e produttori a “rinnovare il sostegno” al programma e a “prevenire ulteriori ritardi nell’accesso equo” ai vaccini Covid-19 in tutto il mondo, garantendo “consegne a Covax in conformità con gli impegni presi” e “trasparenza sulle tempistiche” di rilascio “per consentire ai Paesi di pianificare in anticipo” le vaccinazioni.

Nella nota congiunta Oms-Covax si chiede inoltre ai Paesi che, nell’attesa di dosi vaccinali da parte dei produttori, si trovino davanti a Covax, ma abbiano già raggiunto coperture elevate, di “cedere il loro posto a Covax in modo che i suoi partecipanti possano accedere a vaccini già garantiti da contratti di fornitura e consegnarli dove sono più necessari”. Infine, l’appello è ad “ampliare, accelerare e sistematizzare le donazioni di dosi da parte di Paesi che sono già a buon punto nei loro programmi di vaccinazione”.

“Mentre la pandemia di Covid-19 continua a mietere vittime, a distruggere i mezzi di sussistenza e a ostacolare la ripresa economica – concludono Oms e Covax – continuiamo a sottolineare che nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro. C’è solo un modo per porre fine alla pandemia e prevenire l’emergere di varianti nuove e più cattive” di Sars-CoV-2, “ed è lavorare insieme”.