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Coronavirus: studio, mascherine e distanza abbassano di mille volte carica virale

Verona, 21 ott. (Adnkronos Salute) – L’uso rigoroso delle mascherine e il rispetto del distanziamento fisico potrebbero rendere meno ‘pesante’ la seconda ondata di Covid-19: adottare le misure di protezione personale riduce infatti l’esposizione al contagio, e quindi la carica virale con cui si viene in contatto, di ben mille volte. Lo dimostra uno studio clinico dell’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), che conferma l’importanza delle misure per ridurre l’esposizione al contagio: evitare assembramenti e proteggersi sempre con le mascherine abbassa la quantità di virus in circolazione e così scende il numero di eventuali positivi a Covid-19 con manifestazioni gravi della malattia che hanno bisogno di un ricovero o della terapia intensiva.

Lo studio, appena pubblicato su ‘Clinical Microbiology and Infection’ e presentato in anteprima alla recente Escmid Conference on Coronavirus Disease, è stato condotto su 373 casi di Covid-19 giunti nel Pronto soccorso dell’ospedale fra il 1 marzo e il 31 maggio scorso. “Per ciascun caso è stata valutata la carica virale tramite tampone, quindi i pazienti sono stati seguiti per registrare la gravità dei sintomi e l’evoluzione della malattia – raccontano Dora Buonfrate e Chiara Piubelli coordinatrici dello studio – I dati raccolti indicano chiaramente che, al diminuire della circolazione di Sars-CoV-2, grazie alle misure di contenimento della diffusione del coronavirus si è abbassata in parallelo e di ben mille volte la carica virale riscontrabile nei pazienti”. In altri termini “i casi arrivati in ospedale a maggio, quindi in un periodo di bassa esposizione al contagio, erano anche venuti a contatto con ‘dosi’ virali più basse e avevano meno Sars-CoV-2 in circolo nell’organismo, anche fino a mille volte meno rispetto ai pazienti ricoverati a marzo”.

Questo ha portato i pazienti della tarda primavera a sviluppare Covid-19 in forma meno grave, come specificano Buonfrate e Piubelli: “A maggio i pazienti avevano in media sintomi di Covid-19 meno gravi e una minore probabilità di complicazioni; si è ridotta in parallelo la percentuale di malati che hanno avuto bisogno di un ricovero in terapia intensiva”.

“Mantenere bassa la circolazione del virus e l’esposizione al contagio con l’uso di mascherine e il rispetto del distanziamento può perciò avere un impatto non solo sul numero assoluto di casi, ma anche indirettamente sulla severità dei casi stessi, contribuendo a mantenere i reparti Covid e quelli di terapia intensiva al di sotto della soglia critica di occupazione dei letti di degenza. Gli sforzi per rispettare le norme anti-contagio sono perciò fondamentali, perché possono realmente contribuire a rendere più gestibile la seconda ondata che stiamo vivendo, riducendo la pressione sul Sistema sanitario nazionale e facendo sì che la maggioranza dei casi di Covid-19 non si aggravi e possa risolversi senza conseguenze negative”, concludono le ricercatrici.