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Roma, 1 lug. (Adnkronos Salute) – Ripensare l’assistenza sanitaria nel nostro Paese per avvicinarla alle persone, anche sfruttando il potenziale offerto dalle tecnologie; rafforzare le reti reali e virtuali a supporto e difesa delle persone che convivono con una patologia cronica come la sclerosi multipla, spesso fragili, la cui malattia non è fermata a causa della pandemia, ma che possono aver incontrato difficoltà nel proseguire il proprio percorso di assistenza e cura. Sono solo alcuni degli spunti di riflessione che la crisi Covid-19 e il periodo di isolamento hanno stimolato e che sono stati al centro dell’evento #Connessievicini promosso da Sanofi Genzyme in collaborazione con Aism-Associazione italiana sclerosi multipla.
L’evento, che si è tenuto in live-streaming, ha affrontato queste tematiche mettendo al centro le persone con sclerosi multipla, che si trovano oggi, come molti altri pazienti, ad affrontare la ‘nuova normalità ’ come un percorso in evoluzione, da ricostruire. Ma con alcune certezze, come un solido network fatto di associazioni, istituzioni, clinici e aziende a cui si aggiunge il supporto delle tecnologie digitali. Un momento di confronto tra pubblico, privato e terzo settore per ripensare insieme il futuro della gestione delle persone con sclerosi multipla, sottolineando il valore di questa alleanza e cogliendo le opportunità che la pandemia ha offerto per ripartire con più forza.
“Guardando a questo periodo in chiave positiva e quindi come opportunità di ‘crescita’ per la comunità della sclerosi multipla, è risultata chiara la centralità della nostra associazione per offrire supporto e conforto in un momento di preoccupazione e smarrimento”, ha dichiarato Francesco Vacca, presidente di Aism. “Non ci siamo mai fermati e abbiamo messo in campo tutte le nostre risorse per essere presenti e di supporto alle persone con sclerosi multipla e alle loro famiglie in tutta Italia. Fondamentali si sono rivelati gli strumenti della Digital Health e il dialogo costante con i diversi stakeholder, dalle Istituzioni, ai clinici e alle aziende”.
“L’emergenza – ha affermato Fabiola Bologna, componente Commissione Affari sociali della Camera dei deputati – ha rappresentato uno ‘stress test’ per il sistema sanitario e, più in generale, per il sistema Paese e ha portato a una presa di coscienza collettiva dell’importanza di fare sistema per la salute delle persone, a ogni livello. Oggi, i temi chiave su cui insistere sono il consolidamento di reti territoriali, fisiche o virtuali, per l’assistenza e cura, il rafforzamento della telemedicina e della ricerca, e l’alleanza con gli altri attori della sanità , tra pubblico e privato”.
“Pandemia e distanziamento sociale – conclude Marco Salvetti, professore di Neurologia della Sapienza Università e direttore della Uoc di Neurologia dell’Ospedale S. Andrea di Roma – hanno messo a dura prova le persone che convivono con la sclerosi multipla e le loro famiglie, che hanno dovuto prestare particolare attenzione per evitare situazioni di rischio che potessero compromettere una condizione che è già di fragilità . Per molti pazienti c’è stato il timore di essere più isolati e, ancora oggi, incertezza per quanto riguarda la gestione della propria patologia”.
“A loro – ha concluso – vorrei ricordare che l’attività dei centri specialistici è ripresa, in tutta sicurezza e anche a distanza, e che esiste la Carta dei diritti del paziente, un importante strumento da cui partire per ripensare alla nuova normalità e al futuro sul quale non solo le persone con sclerosi multipla ma tutti i pazienti si stanno affacciando. Le pause in fondo servono per ripensare il sistema”.
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