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Coronavirus: immunologo Minelli, ‘con nuovi blocchi ricadute su malati cronici’

Roma, 13 ott. (Adnkronos Salute) – “Un nuovo blocco, quale di fatto si va disegnando, non può non avere ricadute, oltre che sulla salute psichica della gente, anche e soprattutto sulla gestione delle cronicità, ambito nel quale la pandemia di Covid-19 ha fatto sentire e continua a far sentire più o meno direttamente i suoi effetti. Risulta che, negli ultimi mesi, le visite dedicate ai malati cronici siano sensibilmente diminuite con conseguente riduzione di nuove diagnosi e di aggiornamenti clinici su quadri patologici già diagnosticati e in follow-up”. Lo sottolinea l’Adnkronos Salute Mauro Minelli, specialista in Immunologia clinica e Allergologia, docente di Igiene generale e applicata all’UniPegaso e referente per il Sud Italia della Fondazione medicina personalizzata, commentando il nuovo Dpcm varato dal Governo.

Da qui un richiamo “forte e motivato” lanciato da Minelli: “Servono urgentemente interventi mirati, perché le malattie infiammatorie a lunga decorrenza non sono meno gravi della Covid-19 e ulteriori ritardi nella programmazione e assistenza rischiano di compromettere le possibilità di stabilizzazione clinica magari faticosamente acquisita, con possibili ripercussioni in termini di aggravamento di patologie per loro natura invalidanti ed evolutive. Per questi motivi – avverte – nell’intento di affrontare con efficacia (o con più efficacia rispetto al recente passato) questa nuova fase Covid sarebbero quanto mai necessari, intanto, il più volte richiamato potenziamento della medicina del territorio, ma anche la riattivazione degli screening, percorsi sinergici tra specialismi diversi (spesso tra loro non sincroni) per abbreviare la permanenza in ospedale, meno ostacoli burocratici per le tutele sociali, con investimenti importanti nell’ambito strategico della medicina di precisione”.

“Voglio dire, in sintesi, che per non compromettere ulteriormente il già precario equilibrio di una società fortemente provata e, tra l’altro, penalizzata da un blocco gravoso delle attività economiche, occorrerebbero, a mio avviso, misure protettive meno stringenti, semmai definite in formulazione logica e strategicamente ‘focalizzata”, chiarisce l’immunologo Minelli.

“C’è solo da augurarsi che questo messaggio non venga letto come tentativo oscurantista di irresponsabile negazionismo e che, invece, venga interpretato come messaggio lineare di tutela pubblica basato, oltre che sugli indubitabili progressi che, in questi mesi, sono stati messi a punto nella comprensione della Covid-19, anche e soprattutto su dati numerici obiettivi rilevati in un momento in cui va progressivamente attivandosi un atteso processo di immunizzazione collettiva che certamente andrà seguito e monitorato con sguardo attento, ma non solamente e necessariamente negativo”, conclude Minelli.