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Coronavirus: fonti Ue, sarà possibile bloccare export vaccini

Bruxelles, 28 gen. (AdnKronos Salute) – La Commissione Europea si appresta a varare un meccanismo di trasparenza e di autorizzazione per l’esportazione dei vaccini anti-Covid che potrebbe consentire agli Stati membri, come extrema ratio, di bloccare le spedizioni extra Ue di dosi di vaccini anti-Covid. “Certo, quella sarebbe l’opzione ultima”, spiega un alto funzionario, aggiungendo che si tratta di una misura di carattere generale che mira ad assicurare “trasparenza” e non di un divieto di esportazione.

“In un mondo ideale non ce ne sarebbe bisogno – aggiunge – ma non siamo in un mondo ideale. Date le circostanze, con Stati anche nel nostro vicinato che restringono o vietano le esportazioni di certi prodotti, dobbiamo essere pronti e dobbiamo reagire. E’ quello che stiamo facendo: non si tratta di divieti, ma di trasparenza”.

Il meccanismo prevedrà anche “la possibilità, con un’autorizzazione, di intervenire se necessario”. L’Ue ha già usato misure simili con i dispositivi di protezione personale durante la prima ondata della pandemia e ora farà la stessa cosa con i vaccini.

In pratica, qualsiasi impresa che intende esportare vaccini “deve inviare alle autorità nazionali informazioni su che cosa e verso dove intende esportare”. Le autorità nazionali “potranno controllare e dare un’autorizzazione, oppure rifiutarla”. In questo secondo caso, l’esportazione non avviene. “E’ una cosa che deve avvenire molto velocemente, nel giro di poche ore”, specifica la fonte.

Il meccanismo “mira ad assicurare che le dosi di vaccino per cui abbiamo pagato siano consegnate ai cittadini dell’Ue”, cosa che riguarda i vaccini delle compagnie con cui l’Unione ha siglato contratti di acquisto anticipato. Il meccanismo entrerà in vigore “presto”, assicura, dato che in questa materia “i tempi sono importanti”.

Si tratta di un meccanismo che sarà ricalcato sulle misure che vennero adottate durante la prima ondata, che miravano ad impedire misure unilaterali di divieto di esportazioni da parte degli Stati membri. Un sistema di trasparenza e notifiche preventive renderebbe ogni Paese Ue “fiducioso che le esportazioni continueranno”, evitando così misure unilaterali. Il meccanismo dovrebbe essere “limitato nel tempo”, destinato a durare probabilmente “fino alla fine del primo trimestre”, ma sarebbe “rinnovabile” in caso di necessità.