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Coronavirus: Fimp, da sonno ad apprendimento pandemia pesa su salute bimbi

Roma, 16 ott.(Adnkronos Salute) – “Mangiano male, dormono meno, si muovono poco. E quel 15% con disturbi del neurosviluppo, dalle difficoltà di apprendimento alle forme di autismo, è in grande sofferenza. La salute dei bambini italiani al tempo di Covid-19 desta più di una preoccupazione in tutti noi. Ad allarmarci anche i ritardi nei recuperi del calendario vaccinale in tante Regioni, dovuti all’impegno dei Dipartimenti di prevenzione sul contenimento del virus. Ribadiamo al ministro Roberto Speranza, che su questo e sulla profilassi anti-influenzale siamo disposti a fare la nostra parte, approfittando degli accessi programmati per i Bilanci di salute”. Così Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri al XIV Congresso nazionale Fimp, in corso fino a domani in modalità virtuale.

“Il lockdown – spiega Biasci – ha avuto un forte impatto sul ritmo sonno-veglia di bambini e adolescenti, con una flessione sia della quantità che della qualità delle ore dormite. Dobbiamo rimettere al centro il benessere psico-fisico dei più piccoli: la scuola si deve fare a scuola, ma anche le attività motorie e sportive hanno un’importante componente legata alla routine degli incontri, alla socialità, al superamento di tante difficoltà, ma soprattutto al corretto sviluppo neuromotorio. Scuola e sport sono palestre di vita e tengono lontani sovrappeso e problemi del metabolismo, insieme alle fatiche psicologiche emerse in questo periodo, come la cosiddetta Sindrome della capanna, quello smarrimento che ha colto tanti bambini e li ha portati a non voler più uscire di casa”.

“I disturbi del neurosviluppo sono centrali in questa edizione del nostro congresso nazionale”, spiega Mattia Doria, segretario nazionale alle attività scientifiche ed etiche della Fimp. “Se consideriamo che un pediatra di famiglia può assistere circa 1000 bambini, potrà averne 150 con patologie o sindromi legate al neurosviluppo. È un’emergenza anche per le famiglie, soprattutto in tempo di Covid-19. Ed è per questo che presto avremo la possibilità di completare le schede di screening sui gestionali degli oltre 5000 pediatri iscritti alla Fimp. Mai momento fu più necessario”.

“Si tratta del frutto di quattro anni di lavoro”, racconta Maria Luisa Scattoni, coordinatrice per l’Istituto superiore di Sanità del Network per il riconoscimento precoce dei disturbi del neurosviluppo. “Un percorso che coinvolge, oltre alla pediatria di famiglia anche le neuropsichiatrie infantili, i nidi-scuole dell’infanzia e le neonatologie di tutta Italia. Effettuiamo la sorveglianza della popolazione generale e ad alto rischio attraverso un protocollo di valutazione del neurosviluppo con alta sensibilità e specificità sulla popolazione da 0 a 3 anni e sostenibile nell’ambito del Servizio sanitario nazionale. Potremo così intervenire tempestivamente, approfittando della neuroplasticità tipica della prima infanzia”.

I pediatri di famiglia “compileranno le schede in occasione dei Bilanci di Salute e valuteranno i tre assi neurofunzionali: motorio, comunicativo/relazionale e della regolazione. Potranno così riconoscere eventuali anomalie comportamentali e segnalare i casi ‘sospetti’ ai Servizi di neuropsichiatria”, conclude Scattoni.