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Coronavirus: bozza dl Rilancio, rafforzare servizi sorveglianza Covid su territorio

Roma, 8 mag. (Adnkronos Salute) – “L’evolversi della situazione pandemica, con particolare riferimento alle disposizioni di separazione sociale e di isolamento domiciliare, impongono al Ssn un ulteriore sforzo teso a rafforzare l’offerta assistenziale territoriale per la presa in carico precoce dei pazienti affetti da Covid-19, dei pazienti in isolamento domiciliare obbligatorio, dimessi o paucisintomatici non ricoverati e per i pazienti in isolamento fiduciario”. E’ una delle proposte per la Fase 2, contenute nella bozza del ‘dl Rilancio’ all’esame del Governo, prevista nell’ambito di un più ampio piano da 1.459.020.209 di euro per il potenziamento e riorganizzazione della rete assistenziale territoriale.

“L’infezione del virus Sars-COV-2 al momento non si può considerare eradicabile, ed in attesa di una profilassi vaccinale”, è la premessa, dunque “bisogna immaginare una fase ancora piuttosto lunga di endemia stabile con picchi periodici, in relazione agli scenari ipotizzabili relativi all’uscita dal lockdown. È necessario, quindi, avere la disponibilità di un sistema anche informativo di tracciatura dei casi e dei contatti attraverso tutte le fasi del percorso (domicilio/residenza/ospedale ecc..)”.

“Occorre – si legge ancora nel testo della bozza – dopo aver identificato i settori nei quali si è verificata la maggiore trasmissione del contagio (RsA, personale sanitario, famiglie, altro), adottare anche le misure più idonee a ridurre il rischio di contagio. Nelle Regioni in cui ad oggi non si è ancora particolarmente diffuso il contagio è necessario adottare in via precauzionale, tutte le misure volte al tracciamento precoce dei casi e dei contatti”.

Il piano prevede dunque una serie di punti, quali il rafforzamento delle strutture territoriali Covid-19, per un importo previsto per l’anno 2020 di 32.497.693 euro. “Si tratta di una misura dedicata esclusivamente alla gestione di pazienti Covid-19, con particolare riferimento alla presa in carico dei pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere che necessitano di una struttura ove alloggiare transitoriamente prima del rientro al domicilio e dei cittadini sintomatici e paucisintomatici che non possono effettuare quarantena presso il proprio domicilio”.

E ancora: il potenziamento dell’assistenza domiciliare, per un importo previsto, per il 2020 di 993.099.312 euro. “Si tratta di una misura dedicata al potenziamento delle prestazioni domiciliari per effetto: della presa in carico di pazienti affetti da Covid-19; del necessario trasferimento al domicilio di alcune prestazioni prima della pandemia erogate a livello territoriale; della necessità di implementare in modo strutturale l’assistenza territoriale”.

La proposta prevede inoltre l’attivazione di centrali operative territoriali e kit di monitoraggio, con un costo previsto per il 2020 di 72.271.204 euro. “Ai fini della gestione delle attività di sorveglianza attiva, di particolare utilità sarà la messa a disposizione a domicilio dei pazienti – si legge nella bozza – di apparecchiature per il monitoraggio della saturimetria, anche attraverso le app di telefonia mobile. Il percorso dovrebbe, quindi, consistere nel monitoraggio continuativo domiciliare” o “in strutture alberghiere laddove si individuino convivenze a rischio, precoce riconoscimento del peggioramento clinico e quindi tempestiva ospedalizzazione”. “Per garantire il coordinamento delle attività sanitarie e socio sanitarie territoriali, le Regioni e le Province autonome attivano centrali operative regionali che svolgono funzioni di raccordo con tutti i servizi e con il sistema di emergenza-urgenza, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina”.