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Coronavirus: Aism, ‘tecnologia in aiuto pazienti con sclerosi multipla rimasti isolati’

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Roma, 1 lug. (Adnkronos Salute) – “Il 30 maggio è stata la Giornata mondiale della sclerosi multipla e abbiamo presentato il Covid-19 Sm, un barometro speciale dove abbiamo spiegato le problematiche che la pandemia ha creato: l’isolamento sociale è stato drammatico per le persone con sclerosi multipla, un’emergenza nell’emergenza. Potrei raccontare mille storie di pazienti che mi hanno contattato, persone che si sono ritrovate sole nella loro casa”. A raccontarlo è stato Francesco Vacca, presidente dell’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism), oggi durante l’evento online #Connessievicini promosso da Sanofi Genzyme.

“I loro caregiver, per paura di portare il virus in casa dei pazienti – ha aggiunto Vacca – non si sono potuti recare da loro. In questo Aism si è reinventata e ha iniziato a connettersi attraverso vari webinar, continuando a dare risposte ai pazienti: neurologi, terapisti, psicologi si sono messi a disposizione per dare un aiuto alle persone rimaste sole in casa. Aism non ha mai chiuso. Abbiamo ricevuto oltre 6mila richieste aiuto e abbiamo sperimentato modalità diverse per stare a fianco dei pazienti”.

“La macchina del Servizio sanitario nazionale – ha proseguito Paolo Bandiera, direttore Affari generali-Advocacy dell’Aism – è stata messa sotto pressione e alcune criticità sono emerse con forza, come la carenza strutturale dei servizi del territorio, sia a livello di protezione sociale che di cure sanitarie. Grande merito ha avuto però la spinta all’innovazione, calando nella pratica soluzioni che fino a pochi mesi sembravano appartenere al futuro. O erano solo scritte su documenti. Un centro di Sm su 2 ha introdotto muovi modelli presa in carico da remoto, 9 su 10 hanno ripensato i loro protocolli operativi cercando di garantire cure indifferibili in un contesto di protezione. Da questa esperienza dobbiamo trarre l’insegnamento di un approccio nuovo, calato in un unico ecosistema digitale”.

Marcello Cattani, Country Lead e direttore generale Sanofi Italia, ha ricordato che “questa crisi per Sanofi è stata l’occasione per ribadire che al centro della nostra missione ci sono le persone. Il Ssn si è trovato in crisi dal punto di vista della produzione di farmaci, ma anche di disinfettante: noi abbiamo riconvertito alcune produzioni con grande velocità, ma gli stabilimenti hanno continuato anche a produrre medicinali. Oggi si punta sulla digitalizzazione e sul distanziamento, ma non dobbiamo dimenticare che i nostri pazienti hanno anche bisogno di socialità e in collaborazione con Aism stiamo cercando di colmare i gap facendo sì che il distanziamento non sia un limite e non si lasci indietro nessuno, mettendo a fattor comune risorse pubbliche e private”.

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