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Coronavirus: a Milano StradUsca, ‘pronto intervento tamponi’ per senzatetto

Milano, 11 feb. (Adnkronos Salute) – Un pronto intervento tamponi rapidi ‘da strada’. Rivolto ai senzatetto, agli ‘invisibili’ che non hanno neanche un medico di famiglia a cui rivolgersi in caso di sintomi sospetti di Covid, agli emarginati. Nasce stradUsca, un progetto che fa riferimento alle squadre Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) che sono state create durante l’emergenza della pandemia per intervenire a domicilio, ma le attività di questa unità speciale sarebbero rivolte “in questo caso prioritariamente” a chi come residenza ha la “strada”, e un cielo stellato al posto del soffitto. Insomma, “le persone gravemente emarginate”.

Il progetto è stato proposto all’Ats Città metropolitana di Milano dalle fondazioni Caritas Ambrosiana, Casa della carità, Fondazione Culturale San Fedele e l’associazione San Fedele onlus – Assistenza sanitaria, che hanno stretto un accordo di partenariato. I cosiddetti ‘invisibili’ in questo periodo di emergenza Covid, “oltre ad avere difficoltà ad essere inviate a fare il tampone, sono anche difficilmente raggiungibili nelle attività di tracciamento, di isolamento e di trattamento, sia per le condizioni sociali (precarietà abitativa) che per la fruibilità dei servizi sanitari”, hanno spiegato i promotori dell’iniziativa.

StradUsca è “l’intento di sperimentare un lavoro comune, non di delega reciproca ma di corresponsabilità tra pubblico e privato sociale”. Alle persone prive di medico di medicina generale, inviate dai servizi, ambulatori del volontariato, unità mobili, centri di ascolto, viene offerta quindi la possibilità di fare un tampone antigenico rapido qualora presentino sintomi sospetti o siano contatti stretti di persone con Covid”. L’accesso è su appuntamento nelle sedi di via san Bernardino 4, via Brambilla 10 e Galleria Hoepli a Milano.

Ma si andrà oltre l’esecuzione del tampone nasofaringeo, perché è previsto che la persona venga seguita poi nell’intero percorso di cura: nel caso del riscontro di positività scatterà la valutazione delle condizioni cliniche del contagiato, della sua possibilità di isolarsi nel luogo in cui vive e l’attivazione del tracciamento dei contatti. Se resterà a domicilio, verrà monitorato telefonicamente per verificarne giornalmente la situazione e attivare nel caso una visita domiciliare o l’invio in pronto soccorso.

Ai contatti stretti raggiunti vengono date le indicazioni per mettersi in quarantena, e questi sono invitati a presentarsi a fare il test e successivamente monitorati a loro volta telefonicamente per tutta la quarantena per l’insorgenza di eventuali sintomi.

Nel caso in cui le persone non avessero la possibilità di isolarsi in un ambiente idoneo, potranno essere inviate nelle strutture predisposte allo scopo da Ats e Comune di Milano. Attraverso questo progetto Caritas Ambrosiana, Casa della carità, Fondazione Culturale San Fedele e l’Associazione San Fedele onlus – Assistenza sanitaria intendono “dare una risposta di cura alle persone che vengono definite ‘hard-to-reach’ (difficili da raggiungere) e contribuire al benessere della città che per essere tale deve includere tutti, tutelando la salute di tutti e di ciascuno”.