Vai al contenuto

Convegno al San Donato su “Cellule staminali tra scienza ed etica”

Si svolgerà sabato mattina all’Auditorium  dell’ospedale San Donato di Arezzo il convegno su  “Le cellule staminali tra scienza ed etica”, organizzato dalla sezione toscana dell’Associazione medici cattolici. Dopo il saluto delle autorità e del presidente dell’Amci di Arezzo, Franco Lelli, interverranno tra gli altri Letizia Bombardini su “La Banca Toscanadelle cellule staminali: un’eccellenza di banca pubblica”, Maurizio Muraca, che parlerà di “La medicina rigenerativa e le cellule staminali. Promesse, realtà ed implicazioni etiche” e Franco Vaccari, “Dalla cellula all’uomo: un percorso di Vita”.

Seguiranno i lavori anche l’arcivescovo Riccardo Fontana, il sindaco Giuseppe Fanfani e il Direttore generale della Asl8 Enrico Desideri.Quello affrontato resta un tema di grande attualità che riveste numerosi aspetti da quelli medici  per lo sviluppo e l’impiego in alcune condizioni patologiche delle cellule staminali  (per esempio nelle leucemie e linfomi), alle grosse implicazioni etiche per quanto riguarda la natura delle cellule staminali e della loro provenienza e manipolazione.

C’è una profonda divisione nel mondo della ricerca medico-scientifica sulle cellule staminali: da una parte chi ha puntato esclusivamente su quelle embrionali, per utilizzare le quali si arriva alla eliminazione di un certo numero di embrioni, e chi ha invece spostato la ricerca sulle cellule adulte, con risultati molto efficaci.

“Le cellule staminali somatiche – ha sostenuto recentemente il cardinale Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia perla Vitae fondatore del Centro di Bioetica dell’Università cattolica – hanno dato per prime, e sempre più significativamente, il loro risultato. Sulle cellule staminali embrionali rimane, invece, la grave prescrizione etica, perchè si deve passare attraverso l’uccisione dell’embrione per arrivare al prelievo di queste cellule».

“La scienza – sostiene il prof. Domenico Di Virgilio, presidente dell’Associazione dei Medici Cattolici Italiani – ha dimostrato che le cellule programmate possono essere utilizzate per la terapia di molte malattie degenerative, neurologiche, come l’Alzheimer o il Parkinson, molte malattie tumorali e linfomi, molte malattie che una volta avevano un successo soltanto dell’1-2 o 3%. Oggi, arriviamo al 75-80%. Si tratta quindi di una scoperta che porterà sicuramente frutti, anche se non dobbiamo illudere le persone. Già oggi è possibile, utilizzando le cellule staminali adulte, curare molte malattie contro le quali, finora, non avevamo sistemi o mezzi”.