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Conosci il tuo fegato? Sabato esami gratuiti delle transaminasi al San Donato

Il fegato è un organo importante e spesso conosciuto del nostro corpo. Conoscerlo, sapere come funziona, capirne le malattie e imparare a curarle (e quando possibile a prevenirle), è fondamentale per garantirsi una buona qualità della vita. I medici di famiglia sono sempre i principali soggetti impegnati nella  educazione ai cittadini. Poi ci sono gli specialisti.  Così sabato prossimo, 22 settembre, avrà luogo ad Arezzo una Giornata di sensibilizzazione sulle malattie del fegato, organizzata dalle unità operative di Malattie infettive diretta da Marcello Caremani e di gastroenterologia diretta da Fabrizio Magnolfi.

Dalle ore 8.00 alle ore 13.00 presso i locali del Day Service/Ambulatori del Dipartimento della Medicina Specialistica dell’Ospedale San Donato (V scala anti-incendio piano 0) senza alcuna prenotazione, ci si può presentare e trovare  medici disponibili per fornire informazioni sulle malattie epatiche e le nuove terapie dell’epatite C. Nell’occasione sarà la possibilità di fare gratuitamente il dosaggio delle transaminasi tramite stick.  Nella maggior parte dei casi, la malattia di fegato è del tutto asintomatica e il riscontro spesso avviene in modo del tutto casuale in occasione di esami del sangue eseguiti in gravidanza o prima di un intervento chirurgico o, ancora, come riscontro di transaminasi elevate in corso di check-up. In molti pazienti la malattia rimane in uno stadio subclinico anche per decenni e viene diagnosticata quando è ormai in fase avanzata con compromissione irreversibile del fegato. Le soluzioni terapeutiche, continuamente in progresso, per bloccare l’evolversi delle malattie del fegato, oggi ci sono. Basta solo conoscere il problema per poterlo affrontare. Errori di alimentazione (obesità, diabete, dislipidemie), abuso alcolico e di farmaci, abitudini di vita a rischio per infezioni con virus epatotropi (virus che hanno come bersaglio proprio le cellule epatiche), possono causare un danno al fegato di un soggetto in apparente benessere. Il dosaggio delle transaminasi può, in maniera semplice, far conoscere una malattia di fegato. In base al risultato del test ematico e ai possibili fattori di rischio, il medico darà indicazioni al soggetto su quali eventuali ulteriori accertamenti eseguire. Basta un semplice stick al dito, per avere poi una immediata comunicazione dei risultati. A chi risulterà positivo a questo semplice test, i medici specialisti daranno suggerimenti circa eventuali ulteriori accertamenti a cui sottoporsi.

CONOSCI IL TUO FEGATO
Il fegato è l’organo più grande e metabolicamente più complesso del nostro organismo. Le importanti funzioni cui sono deputate le cellule del fegato includono la formazione e l’escrezione della bile, la regolazione dell’omeostasi dei carboidrati, la sintesi dei lipidi e la secrezione delle lipoproteine plasmatiche, il controllo del metabolismo del colesterolo, la sintesi dell’urea, dell’albumina sierica, dei fattori della coagulazione, di molti enzimi e di numerose altre proteine e, infine, il metabolismo e l’inattivazione di farmaci e di altre sostanze estranee all’organismo.

MALATTIE EPATICHE: COME PREVENIRLE?
Prevenzione Primaria
L’infezione da virus epatitici (HBV e HCV) è la causa più frequente di malattia cronica di fegato.
Epatite A ed epatite E (epatite d’importazione da zone tropicali o subtropicali): si possono prevenire adottando comportamenti validi anche a prevenire altre malattie a trasmissione oro-fecale (es. le salmonellosi), che tengano conto di misure igieniche accurate come:
– lavaggio accurato di frutta e verdura
– non consumare frutti di mare crudi
– non bere acqua di cui non siamo sicuri della provenienza
– lavaggio delle mani dopo essere andati al bagno e prima di
manipolare cibi e bevande
Per l’epatite A è disponibile anche un vaccino efficace da somministrare a chi è affetto gia da malattie croniche di fegato da altra causa, a chi deve recarsi in paesi ad alta endemia di tale infezione, ai contatti di pazienti che presentano un epatite acuta A. Non è disponibile un vaccino per l’epatite E.
Epatite B: può essere prevenuta con la vaccinazione. Il vaccino è disponibile ormai da molti anni e rientra tra quelli obbligatori dal 1992. Oltre ai neonati è raccomandato a tutti
coloro che hanno un rischio elevato di contrarre l’infezione (personale sanitario, tossicodipendenti, omosessuali, ecc) o per coloro che hanno già malattie croniche di fegato da altra causa (epatite C, alcoolismo, epatiti autoimmuni, ecc). In caso di esposizione ad alto rischio per l’epatite B, oltre al vaccino, sono disponibili anche immunoglobuline specifiche che riducono, associate al vaccino, il rischio di contrarre l’epatite.
Epatite C: purtroppo ancora ad oggi non sono disponibili vaccino ne immunglobuline specifiche, per tale motivo la prevenzione si basa unicamente sul rispetto di regole atte ad evitare il contagio (regole che sono comunque indicate universalmente anche per la prevenzione dell’epatite B):
– evitare l’uso di oggetti-strumenti contaminati
– screening sempre più sicuro di sangue e derivati
– rapporti sessuali protetti con partners occasionali
infiammazione diffusa del fegato caratterizzata da un danno acuto o cronico

LE CAUSE DI DANNO EPATICO:
– Infezioni (in prevalenza virus)
– HAV, HBV, HCV, HDV, HEV
– Virus erpetici (CMV, EBV, HSV), dengue, febbre gialla, ecc.
– Alcool
– Farmaci e sostanze tossiche
– Malattie da accumulo genetiche
– emocromatosi, S. di Wilson, porfirie, deficit di alfa1-antitripsina
– Malattie dismetaboliche
– obesità, diabete, alimentazione incongrua
– Malattie autoimmuni

PREVENZIONE SECONDARIA
L’attuazione di una efficace prevenzione secondaria delle malattie croniche di fegato ed in particolare delle complicanze (cirrosi, scompenso ascitico, encefalopatia, epatocarcinoma, ecc), si basa su 3 momenti fondamentali: diagnosi precoce della presenza di un danno epatico cronico inquadramento eziologico della malattia di fegato terapia eziologica della malattia cronica di fegato prevenzione delle complicanze
In particolare nelle epatiti virali croniche in relazione alla causa eziologica (HBV, HCV, HVB+HDV) e alle caratteristiche del paziente (età, patologie associate, condizioni generali, stadio della malattia cronica di fegato, ecc.) le terapie sono differenti: interferoni pegilati, ribavirina, nucleotidi, nucleosidi, ecc. L’epatite C (in particolare quella secondaria a genotipi 2 e 3) ha una probabilità di guarigione nell’80% dei casi trattati.
Nell’abuso di alcool (altra importante causa di malattia cronica di fegato) è fondamentale la sospensione dell’uso in ogni sua forma, coadiuvata da supporti farmacologici e psicologici.
Nella sindrome metabolica, in aumento negli ultimi tempi ed espressione dello stile di vita attuale, è importante riportare il peso corporeo a quello ideale, fare attività fisica costante, seguire una dieta ricca di fibre, povera di grassi animali, riducendo l’introito di zuccheri ed eliminare le bevande alcooliche.
La dieta nel resto delle epatopatie croniche, a parte l’eliminazione completa di tutte le bevande alcooliche e di farmaci o sostanze che possono essere epatotossiche, non presenta particolari restrizioni. Solo in caso di cirrosi epatica avanzata vengono dati consigli dietetici che possono riguardare la restrizione del consumo del sale, la riduzione dell’introito di proteine e se concomita diabete la riduzione dell’apporto di zuccheri.