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Congresso a Milano su Antibioticoterapia in Età Pediatrica

Oltre 1000 pediatri riuniti fino al 15 novembre per discutere della materia

resizeUn’importante occasione di confronto ed aggiornamento sui progressi della ricerca scientifica nel nostro Paese, nel campo dell’antibioticoterapia e delle malattie infettive pediatriche, purtroppo molto frequenti, che colpiscono i bambini e gli adolescenti.

 “Al centro dei lavori congressuali di questa edizione – hanno sottolineato i presidenti del Congresso, professoressa Susanna Esposito e il professor Nicola Principi – le novità e gli aggiornamenti scientifici in tema di prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti  con immunostimolanti e delle infezioni pneumococciche nelbambino con patologia cronica. Saranno illustrate, inoltre, le nuove indicazioni all’uso del vaccino pneumoccoccico coniugato 13-valente che da qualche mese è stato esteso a tutta l’età pediatrica. Riguardo le novità nell’ambito della terapia antibiotica, si discuterà in merito agli antibiotici di marca e generici in pediatria e sull’aumento dell’antibiotico-resistenza in Italia che rischia di comprometterne in modo sempre maggiore l’efficacia terapeutica. Di grande interesse, infine, il dibattito sui probiotici orali e l’analisi sui recenti studi sul primo probiotico topico”.

 Sulle infezioni pneumococciche nel bambino asmatico si terrà un’ampia lettura a cura della professoressa Susanna EspositoDirettore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano e Presidente SITIP

Molte malattie croniche, comprese alcune che interessano l’apparato respiratorio (broncopneumopatia cronica ostruttiva o bronco displasie gravi), sono da tempo incluse nell’elenco delle patologie per le quali gli esperti raccomandano l’esecuzione della vaccinazione contro lo Streptococcuspneumoniae (Sp). “I soggetti portatori di queste malattie – afferma Susanna Esposito – sono, infatti, da tempo riconosciuti ad aumentato rischio di infezioni pneumococciche, incluse quelle invasive (IPD). Al contrario di queste malattie respiratorie, l’asma è stato inserito recentemente tra i fattori di rischio per infezione pneumococcica perché solo da qualche anno si è dimostrato che anche i soggetti asmatici possono più facilmente incorrere in malattie sostenute da Sp e possono, quindi, incorrere in situazioni cliniche molto gravi se non adeguatamente protetti con la vaccinazione”.

In merito alle Infezioni Respiratorie Ricorrenti (IRR) e all’importanza della prevenzione Susanna Esposito, nel suo intervento, sottolinea come studi epidemiologici condotti nelle diverse parti del mondo e nei contesti socio-economici più vari abbiano chiaramente dimostrato che, dalla fine del primo anno di vita fino all’inizio dell’età scolare, il bambino sano vada incontro ad almeno 5-6 episodi di infezione respiratoria all’anno, con punte che arrivano anche ad 8-9 in alcuni soggetti creando, quindi, non trascurabili problemi medici, sociali ed economici (assenza da scuola, dal lavoro, affollamento nei pronto soccorso etc). L’eliminazione dei fattori di rischio ambientale, l’uso dei vaccini, l’utilizzo di specifici immunostimolanti (gli ultimi dati raccolti hanno dimostrato l’efficacia dell’OM-85) e il ricorso alle terapie alternative (è stata dimostrata una correlazione tra carenza di vitamina D e rischio infettivo) sono tra gli strumenti principali di prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti che la Prof.ssa Esposito illustrerà nel suo intervento.

 L’otite media ricorrente e il primo probiotico topico sono al centro della relazione curata dalla professoressa Paola Marchisio, Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano

L’Otite Media Acuta (OMA) comporta un rilevante impegno assistenziale perché determina quasi costantemente la richiesta di almeno una visita medica e la prescrizione di antipiretici e antibiotici. Tra gli strumenti di prevenzione: la somministrazione del vaccino antinfluenzale riduce l’incidenza di OMA nel periodo di circolazione dei virus influenzali in bambini sani senza OMA ricorrente.

Nella lettura presentata, la professoressa Marchisio sottolinea che i risultati variano a seconda del tipo di vaccino antinfluenzale e dell’età dei bambini: il vaccino a base di virus vivi ed attenuati determina risultati migliori (riduzione fino al 90%) di quelli ottenuti con i vaccini con virus inattivati (riduzione fino al 50%), specie nei bambini di età inferiore ai 18 mesi. In bambini con storia di OMA ricorrente il vaccino inattivato è in grado di ridurre di circa il 33% le ricorrenze, con una maggior efficacia nei casi di OMA non complicata (47%) rispetto a quelli complicati da perforazione spontanea e otorrea (20%). Nel corso del suo intervento, la Prof.ssa Marchisio illustrerà ulteriori strumenti di prevenzione della OMA ricorrente, tra cui quello basato sulla modificazione della flora batterica e quello basato sulla somministrazione di vitamina D.  

 Le infezioni pediatriche da Norovirus sono trattate dal professor Miguel O’Ryan, Università del Cile, Direttore dell’Istituto di Scienze Biomediche, Facoltà di Medicina

Le infezioni da Norovirus sono tra le cause più frequenti di gastroenteriti pediatriche sporadiche (5-36%) e di quelle acute (47-96%) che sono spesso di natura fortemente contagiosa con un alto tasso di morbilità. La gastroenterite indotta da Norovirus è causa frequente di ospedalizzazione e, talvolta, ha conseguenze gravi o mortali in bambini immunocompromessi. L’aumento dei casi di infezioni da Norovirus hanno condotto gli studiosi a considerare la necessità in futuro dell’introduzione di un vaccino con l’obiettivo di prevenire o limitare la diffusione della malattia.

 Le nuove indicazioni all’uso di PCV13 e le sue implicazioni pratiche saranno illustrate dal professor Nicola Principi, Professore di Pediatria, Fondazione IRCCS Cà Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano

Da qualche mese, le possibilità di utilizzo del vaccino pneumococcico coniugato 13-valente è stata estesa a tutta l’età pediatrica, così che oggi possono essere protetti dalle infezioni sostenute da Streptococcuspneumoniae (Sp) non solo i bambini dei primi anni di vita ma anche quelli di età scolare e gli adolescenti. “L’estensione dell’uso del vaccino ai soggetti di età compresa tra i 6 e i 17 anni – evidenzia il professor Principi – è stata possibile perché i dati acquisiti hanno chiaramente dimostrato che PCV13 è in grado di indurre anche in questi soggetti, tra i quali sono stati inclusi anche alcuni con asma, una risposta immune potenzialmente protettiva per tutti i sierotipi inclusi nel vaccino, senza alcun rischio di emergenza di eventi avversi significativi”. Gli antibiotici di marca e quelli generici: la stessa cosa per la terapia delle infezioni pediatriche? è il tema presentato dal professor Franco Scaglione, Università degli Studi di Milano.