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Completato l’arruolamento dei pazienti nei due studi a scopo registrativo di Fase III su nintedanib*

Completato l’arruolamento dei pazienti nei due studi gemelli di Fase III, che valutano l’efficacia e la sicurezza di nintedanib* (150 mg due volte/die), in pazienti con Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI). Gli studi cardine di Fase III in questione, denominati INPULSISTM, proseguono, come da programma, in centri specialistici di tutto il mondo, per valutare gli esiti clinici nei pazienti con FPI trattati con nintedanib*.“La Fibrosi PolmonareIdiopatica è una patologia gravemente debilitante con perdita progressiva di funzionalità respiratoria e netto deterioramento della qualità della vita dei pazienti” ha dichiarato il Prof. Luca Richeldi, coordinatore  dello studio e direttore del Centro per le Malattie Rare del Polmone dell’Università di Modena e Reggio Emilia. “Io stesso, come medico, riscontro nei miei pazienti una forte esigenza insoddisfatta di nuove terapie efficaci, che siano in grado di cambiare in maniera sostanziale il decorso clinico di questa grave patologia. Chiaramente, rallentare il declino della funzionalità respiratoria e ridurre le riacutizzazioni gravi della malattia, sono anch’essi obiettivi di importanza cruciale”.

Le riacutizzazioni acute sono un aspetto imprevedibile del decorso clinico della fibrosi polmonare idiopatica e, in un paziente su due, possono portare alla morte nell’arco di pochi mesi. Inoltre, per molti aspetti, sono diverse da quelle che si riscontrano in altre patologie respiratorie. Il fatto più rilevante è che, in assenza di infezioni o di altre cause, i pazienti vanno incontro a forti peggioramenti della dispnea con evidenza radiologica di nuovi infiltrati polmonari.[i] La Fibrosi Polmonare Idiopatica è stata classificata tra le patologie rare sia dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA)[ii], che dagli Istituti Nazionali di Sanità statunitensi (National Institutes of Health)[iii]  e ha una prevalenza stimata tra i 14 e i 43 casi ogni 100.000 abitanti.[iv] La media di sopravvivenza dopo la diagnosi è di 2 – 3 anni.1

Nintedanib* è un inibitore di tirosin chinasi (TKI) sperimentale a piccola molecola che ha come bersaglio i recettori del fattore di crescita che hanno dimostrato di essere potenzialmente coinvolti nella patogenesi della fibrosi polmonare, ovvero, il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), il recettore del fattore di crescita fibroblastico (FGFR) e il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR) [v]. Questo farmaco sperimentale ha ottenuto lo status di farmaco orfano dalla Food and Drug Administration statunitense a giugno 2011 e dal Ministero della Sanità, del Lavoro e del Welfare giapponese a settembre 2011.

“Boehringer Ingelheim è impegnata nella ricerca in aree in cui c’è un’esigenza insoddisfatta di terapie, indipendentemente dal numero degli individui affetti da una data patologia. Ci adoperiamo per migliorare la vita di coloro che sono colpiti da fibrosi polmonare idiopatica” ha affermato il Professor Klaus Dugi, Corporate Senior Vice President Medicine di Boehringer Ingelheim. “Nintedanib* ha ottenuto risultati promettenti in uno studio clinico di Fase II e confidiamo che negli studi di Fase III in corso confermerà ulteriormente le sue potenzialità di miglioramento nei confronti di questa grave patologia”.

L’endpoint primario dei due studi di Fase III è l’incidenza annua di deterioramento della capacità vitale forzata (FVC) nel periodo di trattamento di 52 settimane nei circa 1.000 pazienti arruolati. Gli endpoint secondari comprendono variazione della qualità della vita rispetto al basale, tempo che intercorre sino alla comparsa della prima riacutizzazione grave, mortalità per cause respiratorie, sopravvivenza complessiva e sopravvivenza durante il trattamento.[vi]

Lo studio viene condotto in 23 Paesi in Europa, in America, in Asia e in Australia.

Gli studi di Fase III mirano a sviluppare i promettenti risultati riscontrati nello studio di Fase II TOMORROW  in cui i pazienti con FPI trattati con 150 mg di nintedanib* due volte/die  hanno dimostrato una tendenza positiva alla diminuzione del declino della funzionalità respiratoria rispetto al gruppo a placebo.[vii]

Gli studi gemelli di Fase III (INPULSISTM-1 e INPULSISTM-2)

I due studi clinici gemelli internazionali di Fase III sono trial randomizzati, in doppio cieco, con gruppo di controllo a placebo e durata del trattamento di 52 settimane. Gli studi valutano gli effetti di nintedanib, 150 mg due volte/die, per os,  sul tasso anno di declino della capacità vitale forzata (FVC) in pazienti con FPI.Gli studi hanno identico disegno, dosaggio corrispondente, criteri di inclusione ed endpoint.6

L’endpoint primario è il tasso annuo di deterioramento della FVC (espressa in mL su 52 settimane). Gli endpoint secondari comprendono: variazione rispetto al basale della qualità di vita correlata alle condizioni di salute valutata con il questionario Saint-George’s Respiratory Questionnaire (SGRQ), tempo che intercorre sino alla comparsa della prima riacutizzazione grave, mortalità per cause respiratorie, sopravvivenza complessiva e sopravvivenza durante il trattamento, tempo che intercorre sino al decesso o al trapianto polmonare.6

Sono stati arruolati pazienti di età superiore ai 40 anni con FPI diagnosticata nei cinque anni precedenti sulla base delle ultime linee guida per la diagnosi e la gestione della FPI di American Thoracic Society (ATS), European Respiratory Society (ERS), Japanese Respiratory Society (JRS) e Latin American Thoracic Association (ALAT).6

La correttezza della diagnosi è stata determinata da valutatori centralizzati sulla base dell’insieme dei reperti di tomografia computerizzata ad alta risoluzione e biopsia polmonare chirurgica ove disponibile.6 Potete trovare ulteriori informazioni sugli studi sul sito clinicaltrials.gov (identificativi  NCT01335464 e NCT01335477).

Nintedanib

Nintedanib* è un inibitore di tirosin-chinasi (TKI) a piccola molecola in via di sviluppo da parte di Boehringer Ingelheim come terapia della Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI) 7 che ha come bersaglio i recettori del fattore di crescita che hanno dimostrato di essere potenzialmente coinvolti nella patogenesi della fibrosi polmonare, soprattutto il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), il recettore del fattore di crescita fibroblastico (FGFR) e il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR). ).5,7,[viii] Bloccando queste vie di passaggio dei segnali coinvolte nei processi fibrotici, si ritiene che nintedanib* possa ridurre la progressione della patologia  rallentando il declino della funzionalità respiratoria. 5,7 Nintedanib* è in fase di sviluppo clinico anche come opzione terapeutica in ambito oncologico nel tumore polmonare non a piccole cellule, nel carcinoma ovarico, nel tumore del colon-retto e nel carcinoma epatocellulare.7,[ix]

La Fibrosi Polmonare Idiopatica

La Fibrosi PolmonareIdiopatica (FPI) è una patologia respiratoria progressiva cronica, gravemente debilitante con prognosi infausta, per la quale ad oggi esistono limitate opzioni terapeutiche.1 L’incidenza della FPI può variare considerevolmente e vi sono evidenze d’incremento.[x] La Fibrosi Polmonare Idiopatica è caratterizzata da progressiva formazione di tessuto cicatriziale polmonare con perdita di funzionalità respiratoria nel tempo.1,[xi] Lo sviluppo di tessuto cicatriziale è detto fibrosi.11 Con il passare del tempo, a mano a mano che il tessuto cicatriziale si accumula e ispessisce, i polmoni perdono la capacità di assumere ossigeno e di trasmetterlo, in modo sufficiente, agli organi vitali.11 Chi soffre di FPI, pertanto, presenta dispnea, tosse e spesso difficoltà a svolgere le normali attività fisiche quotidiane.[xii]

Boehringer Ingelheim

Il gruppo Boehringer Ingelheim è una delle prime 20 aziende farmaceutiche del mondo. Il gruppo ha sede a Ingelheim, Germania, e opera a livello globale con 145 affiliate e più di 44.000 dipendenti. Sin dalla sua fondazione nel 1885, l’azienda a proprietà familiare si dedica a ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti innovativi dall’elevato valore terapeutico nel campo della medicina e della veterinaria.

Operare in maniera socialmente responsabile è un punto centrale della cultura e dell’impegno di Boehringer Ingelheim. La partecipazione a progetti sociali, l’attenzione ai propri dipendenti e alle loro famiglie, l’offerta di pari opportunità per tutti i dipendenti costituiscono le fondamenta delle attività del gruppo a livello mondiale.  Mutua collaborazione e rispetto, al pari della tutela e della sostenibilità ambientale sono parte integrante di ogni iniziativa che Boehringer Ingelheim intraprende.

Nel 2011, Boehringer Ingelheim ha registrato un fatturato netto di circa 13,2 miliardi di euro. Gli investimenti in Ricerca e Sviluppo nell’area  Farmaci da Prescrizione sono il 23,5% del fatturato netto.

Per maggiori informazioni  visitate il sito www.boehringer-ingelheim.com e www.newshome.com, il nuovo sito Boehringer Ingelheim per i giornalisti che hanno un  particolare interesse per la ricerca nell’ambito delle malattie respiratorie.