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Cognetti (Foce): “cure no Covid ancora a rischio, milioni non recuperate”

(Adnkronos) – “Non è finita. L’assistenza e le cure per i pazienti ‘no Covid’ sono ancora a rischio”, come dimostra la Sicilia, con la crescita dei contagi e la pressione sugli ospedali che rischiano di farla tornare in zona gialla e che preoccupano i medici dell’Isola. “Se i problemi non si risolvono rimangono là e l’equilibrio è fragile”. A dirlo all’Adnkronos Salute, l’oncologo Francesco Cognetti, presidente Foce, la confederazione degli oncologi, cardiologi e ematologi, tre aree mediche, che interessano più di 11 milioni di cittadini in Italia e che da tempo denuncia l”abbandono’ delle altre cure a causa del Covid, con proposte concrete per evitarlo.

“Nelle Regioni in sofferenza, come dice il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, preoccupato per il carico delle terapie intensive e dei pronto soccorso – continua Cognetti – i problemi si ripropongono perché, a livello nazionale, non sono stati mai risolti. In tutto questo periodo non si sono mai del tutto recuperati gli esami, gli screening, gli interventi e le visite saltati in lockdown. Nessuno ci ha messo la testa. E non ci sono nemmeno dati certi. Parliamo di milioni di prestazioni: lo dicono gli organi accreditati, la Società italiana di chirurgia, lo dice l’Agenas, ma non c’è un preciso monitoraggio dei dati, manca tutto. Siamo molto, molto, preoccupati perché nessuno ha ritenuto di sedersi a un tavolo per cercare soluzioni. Eppure di soluzioni ce ne sono. Noi le abbiamo già prospettate e non ci stancheremo di farlo ancora”.

“Ancora oggi – aggiunge Cognetti – scontiamo molti ritardi per l’assistenza non Covid. Purtroppo non è stato fatto nulla per riordino e ristrutturazione degli ospedali, per adeguare i posti letto, per aumentare numero di medici. Quindi, quando c’è un minimo di crisi, quando salgono contagi e ricoveri per Covid, le altre patologie pagano ancora lo scotto”.

“La situazione – denuncia – non è mai tornata normale, purtroppo. Non siamo al sicuro: non sono stati potenziati gli ospedali come chiedevamo e per i posti letto per emergenza medica e per terapia intensiva (nonostante quello che si dice) ci sono piccole variazioni ininfluenti. Ma, soprattutto, il numero dei medici continua a diminuire, anche in una prospettiva che va oltre il Covid. E la situazione dei camici bianchi pubblici è rimasta la stessa”.

Per Cognetti “nulla cambierà se non si prendono provvedimenti. Noi abbiamo fatto proposte, ne presenteremo, inoltre, una organica agli inizi di settembre. Ma nel Pnrr non c’è nulla di finanziato di tutto quello che abbiamo indicato. Si pensa, giustamente, alla medicina territoriale, alle cure domiciliari che, per carità, sono importanti, però gli ospedali sono assolutamente trascurati. Anzi, proprio non considerati”.

E non è solo una questione di pandemia: “non possiamo vivere in un’eterna emergenza. Ci sono cose che vanno sistemate. Altrimenti, ogni situazione problematica – oggi il Covid, domani altro – manda la sanità in sofferenza. Ci portiamo dietro carenze decennali. Ci sono stati tagli drammatici, in passato, sulla sanità – senuncia – da parte di tutti i governi. Queste carenze vanno colmate e bisogna metterci la testa. Gli ospedali hanno bisogno di essere potenziati sia in termini di strutture sia di personale”, conclude il presidente Foce.