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Chirurgia estetica low cost: pentito il 35% dei pazienti italiani

Crescono le richieste di interventi correttivi realizzati da specialisti italiani

Gli interventi all’estero di chirurgia estetica “low cost” sono diventati una vera e propria moda per gli italiani, ma circa un terzo delle operazioni non soddisfa i pazienti e rischia di causare seri problemi. Nella maggioranza dei casi, spiega il professor Amata, direttore di Bioscultura al Centro di Chirurgia Plastica e di Medicina Estetica di Roma, i traumi avvengono per l’uso di protesi e di materiali senza garanzie. “I pazienti che subiscono un danno da un intervento di chirurgia estetica – ha detto il professor Amata – hanno bisogno di un decorso post operatorio che va da sei mesi a un anno”.

Il 35% dei pazienti che ha effettuato un intervento di chirurgia estetica all’estero ne richiede uno correttivo da uno specialista italiano. Tra gli interventi più gettonati fuori dall’Italia: la rinoplastica, la mastoplastica e lifting totale che, in taluni casi, generano anche danni permanenti.