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Carne equina non dichiarata in etichetta, al via un piano di controllo sul territorio

Il settore alimenti e veterinaria del Dipartimento prevenzione dell’Asl 11 sta per avviare una campagna di controllo ufficiale sulle carni utilizzate per la produzione di alimenti, mirata alla verifica della tracciabilità delle carni e delle procedure attuate.Le attività di controllo saranno effettuate in conseguenza dei recenti fatti di cronaca e in ottemperanza alle disposizioni previste dalla Commissione Europea per la Sicurezza Alimentare, che ha raccomandato lo svolgimento di un piano di controllo coordinato volto a rilevare eventuali frodi nel mercato alimentare.

Pertanto, è necessario che le ditte che utilizzano nel loro ciclo produttivo carni macinate o alimenti che le contengono (hamburger, sughi con carne macinata, carne in scatola, paste ripiene di carne, cannelloni e lasagne al ragù) provvedano ad intensificare i controlli sulla tracciabilità della materia prima da loro impiegata al fine di tenere sotto controllo eventuali forniture non conformi.

In casi di sospetto potrà essere effettuato un campionamento per l’identificazione della specie.

I recenti episodi di riscontro di prodotti alimentari contenenti carne equina non dichiarata in etichetta presentano problematiche di varia natura.

Costituisce un  problema di natura economica in quanto si tratta di una frode alimentare legata a probabili maggiori guadagni.

Un’ulteriore problematica, sicuramente più grave per la salute del consumatore, riveste carattere sanitario. Infatti, la carne di cavallo può provenire dalla macellazione clandestina e, quindi, non essere stata sottoposta a controllo sanitario.

In questo contesto possono essere stati macellati abusivamente cavalli non allevati per l’utilizzo alimentare (DPA destinazione produzione alimenti), ma animali destinati ad attività sportiva arrivati a fine carriera. Nel corso della loro vita, proprio in relazione all’attività agonistica che hanno svolto, questi animali hanno ricevuto farmaci di vario tipo ed in particolare antinfiammatori (fenilbutazone). Residui di queste sostanze chimiche possono essere presenti nelle carni.

Un’altra problematica, di carattere etico, è legata al fatto che il consumatore non è messo in condizione di sapere e, quindi, di scegliere consapevolmente e liberamente il tipo di carne che consuma e la sua provenienza.