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Campus di radiologia interventistica: Pisa fa scuola in tutt’Italia

Quasi 1800 interventi l’anno, di cui moltissimi in emergenza, su pazienti sottoposti a trapianto di fegato, rene e pancreas, o affetti da piede diabetico. Sono i numeri della Sezione dipartimentale di Radiologia interventistica dell’Aoup (Dipartimento di Radiologia, Diagnostica interventistica e Medicina nucleare, diretto dal Prof. Carlo Bartolozzi) che organizza, in questi giorni (dal 4 al 6 febbraio), il consueto appuntamento con il Campus di Radiologia interventistica vascolare, rivolto a giovani medici specializzandi delle scuole di specializzazione in Radiologia, per permettere loro di acquisire maggiore confidenza con le procedure interventistiche endovascolari. L’iniziativa, giunta all’VIII edizione sotto l’egida della Sezione di Radiologia vascolare e interventistica della Sirm-Società italiana di Radiologia medica, vedrà a Pisa 54 giovani medici provenienti da tutt’Italia, in rappresentanza di 31 scuole di specializzazione. Responsabili del Campus il Dr. Francesco Florio, presidente della Sezione di Radiologia vascolare e interventistica della Sirm, e il Dr. Roberto Cioni, direttore della Sezione dipartimentale di Radiologia interventistica dell’Aoup. Il programma della tre-giorni prevede che i giovani specializzandi siano operatori attivi di procedure interventistiche vascolari sotto il tutoraggio di esperti radiologi interventisti nazionali, che si divideranno tra la sala angiografica e l’aula di discussione in ospedale (Cisanello, Ed. 30 A). Vi sarà anche una nutrita schiera di docenti dell’Aoup. Gli interventi, circa 10, saranno eseguiti in live-surgery, in collegamento audio-video con due sale angiografiche, l’angio-suite e l’aula dell’Istituto di Radiologia diretto dal Prof. Bartolozzi. Come lo scorso anno, si assisterà in diretta a procedure di alta tecnologia e specialità come rivascolarizzazioni periferiche endovascolari per salvataggio di arto in pazienti con ischemia critica ulcerativa, shunt porto sistemici trans-giugulari in pazienti cirrotici scompensati, interventi di chemioterapia trans-catetere in pazienti oncologici, drenaggi biliari, embolizzazioni di arterie lesionate o di lesioni ad alto rischio emorragico. Inoltre, grazie alla collaborazione con  Endocas, verrà utilizzato un simulatore con cui i discenti possono eseguire manovre endovascolari virtuali. E’ disponibile un sistema di teleresponder per lezioni interattive e sono stati organizzati dei tavoli per presentare devices endovascolari (stents, guide, palloni da angioplastica) che possono essere toccati con mano apprezzandone le caratteristiche. “Quest’anno – spiega il Dr. Cioni – nella Sezione dipartimentale abbiamo avuto un incremento di attività di circa il 15%, con particolare attenzione all’alta specialità e nuove tecnologie. E’ partita la radioembolizzazione epatica per tumori avanzati (solo a Pisa in Toscana), abbiamo eseguito un primo intervento di termo-ablazione dell’arteria renale per i pazienti affetti da ipertensione maligna e siamo in attesa di un protocollo regionale che ci consenta di trattare tali pazienti in modo mirato e selezionato, in collaborazione con la Medicina generale 1 diretta dal prof Stefano Taddei”. Infine, in qualità di vice-presidente della radiologia interventistica italiana, il Dr. Cioni ha partecipato a Roma alla stesura di un documento condiviso con le Società di Diabetologia, di Chirurgia vascolare e di Emodinamica per la corretta gestione del paziente diabetico affetto da patologia ulcerativa del piede. In tale sede Pisa è stata riconosciuta come una delle poche sedi italiane con tutti i requisiti clinici e tecnici per una corretta gestione del problema. Il documento, in fase di pubblicazione, stabilisce linee guida rigide che dovrebbero – se applicate correttamente  in un percorso aziendale, e poi magari in un progetto di area vasta – ridurre in modo significativo le amputazioni maggiori di arto. La Sezione di Radiologia interventistica in collaborazione con la Sezione Piede diabetico (diretta dal Dr. Alberto Piaggesi) gestisce infatti, attualmente, circa 200 interventi di rivascolarizzazione l’anno (di Emanuela del Mauro).