La ricerca pubblicata sull’International Journal of Epidemiology ha permesso di individuare 22 metaboliti indicatori della vecchiaia
Un prelievo potrebbe bastare per capire quanto è alto il rischio di malattie legate all’invecchiamento. I risultati della ricerca sono stati pubblicati da esperti del King’s College di Londra sull’International Journal of Epidemiology.
L’indagine coordinata da Tim Spector ha permesso di individuare 22 composti (metaboliti), che sono dei veri e propri indicatori della vecchiaia, grazie alla loro differente concentrazione negli individui, a seconda delle varie fasce d’età.
Per individuare tali risultati sono stati prelevati campioni di sangue da gemelli identici con età compresa tra i 17 e gli 85 anni e sono state analizzate circa 280 molecole, tra le quali sono poi stati isolati i 22 composti. Tra queste, per esempio, c’è un amminoacido zuccherato, il C-glicosil triptofano (C-glyTrp), i cui livelli nel sangue variano marcatamente con l’età.
Gli esperti sono convinti che tali metaboliti possano non solo dare un’indicazione precisa sulla vera età biologica ma che possano permettere, in futuro, di pronunciare diagnosi precoci su malattie ancor prima che queste si manifestino.
