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Autismo: in Italia colpisce 1 bambino su 77, domani giornata mondiale

Roma, 1 apr. (Adnkronos Salute) – In Italia la sindrome dello spettro autistico colpisce 1 bambino ogni 77, con un rapporto di 4 a 1 tra maschi e femmine, e in totale si calcola che circa 300mila convivano con la patologia, secondo le stime dell’Osservatorio nazionale autismo, che fa capo all’Istituto superiore di sanità. L’autismo – di cui domani, 2 aprile, si celebra la Giornata mondiale – è un disturbo del neurosviluppo, che comporta difficoltà nella comunicazione e interazione sociale, difficoltà di comprensione del pensiero altrui, difficoltà ad esprimersi con parole o attraverso la gestualità o con l’utilizzo dei movimenti facciali, e movimenti del corpo stereotipati e ripetitivi.

A causa della gamma di sintomi che varia per livello da individuo ad individuo, l’autismo è ora chiamato disturbo dello spettro autistico (o Asd, acronimo inglese di ‘Autism Spectrum Disorder’). Infatti il disturbo copre un ampio spettro di sintomi, livelli di abilità e disabilità, che possono influire o meno, nell’autonomia quotidiana e di vita. Ma una diagnosi precoce diventa fondamentale per poter intervenire in maniera efficace sulle diverse componenti di compromissione, o meglio di ‘diversità di funzionamento’.

Tra gli altri sintomi si riscontrano anche una iper sensibilizzazione nei confronti di rumori e suoni, e movimenti del corpo ripetitivi, come dondolio, auto stimolazione o battito di mani. Ma si possono avere anche risposte insolite alle persone, attaccamenti agli oggetti, resistenza al cambiamento nella loro routine, o comportamento aggressivo o autolesionista. A volte le persone con sindrome dello spettro autistico possono sembrare non notare persone, oggetti o attività nell’ambiente circostante. Alcuni bambini con autismo possono anche sviluppare crisi epilettiche. E in alcuni casi, questi attacchi possono essere assenti inizialmente per verificarsi in adolescenza.

Le cause di questa complessa patologia risultano ancora ad oggi sconosciute, anche se i ricercatori concordano nell’affermare che nei disturbi dello spettro autistico entrano in gioco cause neurobiologiche, genetiche e psicoambientali acquisite. La ricerca sostiene che una combinazione di questi fattori di rischio si traduce in autismo, ma, proprio come ogni bambino autistico è diverso, le potenziali ‘cause’ o ‘combinazioni’ di fattori di rischio si manifestano in modo diverso.