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Arsenico, alcune precisazioni sullo studio di esposizione alimentare

In relazione  a una possibile divulgazione dei dati completi dello studio dell’Istituto Superiore di Sanità sull’esposizione alimentare ad arsenico nelle popolazioni di alcune aree di natura vulcanica del Lazio (province di Viterbo, Roma e Latina), l’Istituto precisa che non esiste una versione completa delle analisi poiché le elaborazioni sono ancora in corso, è necessario fare alcuni chiarimenti nell’interesse delle popolazioni coinvolte relativamente all’allarme creato da alcune notizie riportate dagli organi di stampa sullo studio di esposizione alimentare condotto dall’ISS nella popolazioni delle aree interessate.

Le uniche informazioni eventualmente circolate sono da riferire verosimilmente a comunicazioni preliminari riservate ai soggetti partecipanti allo studio e ad essi selettivamente indirizzate per motivi di trasparenza nei confronti delle persone che avevano aderito allo studio.

 Tali informazioni non possono in alcun modo riflettere l’insieme dei risultati dell’intero studio e pertanto ogni uso di comunicazioni preliminari e non validate può essere improprio e addirittura fuorviante .

 Nel rispetto delle popolazioni coinvolte nelle aree contaminate, inoltre, visto il clamore che i dati hanno suscitato negli organi di stampa l’Istituto ritiene doveroso fornire alcuni elementi di chiarezza relativi al rischio dell’arsenico per la salute umana.

  • Lo studio ha rilevato livelli di arsenico doppi rispetto a quelli della popolazione generale. Si tratta di un dato in linea con i risultati del monitoraggio da tempo effettuato dall’ISS in quelle zone. 
  • Questi dati, se da un lato sono un’indicazione netta della necessità di intervento a vari livelli, a partire dalla dearsenificazione delle acque che è stata già avviata e che deve essere completata entro l’anno per rientrare nei limiti stabiliti dalla Commissione UE, dall’altra non devono essere interpretati come un’indicazione di rischio immediato e indifferenziato per le popolazioni residenti.
  • lo studio di cui si è parlato è uno studio di esposizione, che valuta le concentrazioni di arsenico in un campione di popolazione e nella dieta. I suoi risultati danno informazioni importanti che concorrono alla valutazione e gestione del rischio, ma non consentono, da soli, di delineare un quadro definitivo per ottenere il quale servono di studi epidemiologici che partendo dai dati evidenze raccolte siano in grado di legare queste ad eventuali incrementi di patologie. 
  • per quanto riguarda il passaggio dell’arsenico nella catena alimentare nessuno dei dati relativi alla presenza di eccesso di questo elemento negli alimenti , come ad esempio nel pane, può tradursi automaticamente nella possibilità di incremento di patologie umane. Segnala tuttavia la necessità di ulteriori approfondimenti anche in questa direzione. 
  • L’Istituto è da tempo impegnato su più fronti sulla questione della presenza di arsenico nelle acque con valori superiori alla norma e da tempo sta effettuando un monitoraggio su questa tematica sulla quale ha attivato numerosi studi e attività.
  • Ha finora collaborato con tutte le autorità sanitarie (Ministero della Salute, Regioni e ASL),  fornendo raccomandazioni specifiche su come e in quali casi è possibile o è vietato utilizzare le acque destinate al consumo umano contenenti diversi livelli di valori di arsenico non conformi alla norma. Queste raccomandazioni hanno riguardato anche il divieto d’uso delle acque per la produzione alimentare da tempo in vigore nei comuni interessati. 
  • Tutte le raccomandazioni effettuate sono state tempestivamente aggiornate allo stato delle conoscenze ed improntate al principio di precauzione, tenendo conto delle incertezze scientifiche esistenti sulla tossicità dell’arsenico correlata a ridotte dosi di esposizione, come nelle aree oggetto di studio. 
  • D’altra parte, il contributo degli studi dell’ISS in corso mira proprio a fornire elementi di conoscenza necessari per definire eventuali ulteriori misure di prevenzione a maggiore tutela della salute.
  • L’aggiornamento sui progressi degli studi e sulle altre attività dell’ISS sul tema continuerà ad essere oggetto di comunicazioni con tutti i soggetti interessati, per rispondere alla missione di indirizzo dell’Ente sulla tutela della salute pubblica e per garantire l’informazione delle popolazioni coinvolte.