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Arriva il passaporto biologico: nuova frontiera contro il doping

img-r592-r807-st.ir3-_t600Nel prossimo campionato di Calcio arrivera una novità per combattere il doping: il passaporto biologico. E‘ una tecnica utilizzata dalla World Anti Doping Agency che consente di tracciare i valori ematici dell’atleta. Si può essere squalificati per doping quando si riscontrano degli andamenti anomali dei valori ematici. Non riscontra l’assunzione, ma individua effeti anomali quando si introducono delle determinate sostanze nell’organismo, smascherandole. Di questo si è parlato nell’ottava edizione del Congresso Biological therapies in medicina svolto a Ischia, presieduto da Amato de Paulis, professore di medicina interna del Dipartimento di Scienze mediche traslazionali di Napoli, con temi principali riguardanti i farmaci biologici, intolleranze alimentari nello sport, celiachia e doping. Buona la rappresentanza dei dirigenti della FIGC. Il professor Giuseppe Capua, gia per 14 anni presidente della Commissione Anti Doping della FIGC e oggi approdato al Club Italia, sottolinea che “dalla medicazione dei calciatori alla lotta al doping in Italia viene definito il ruolo e le attivita di una vera task force coordinata tra gli altri dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Laboratorio Anti Doping diretto dal professor Francesco Botrè”.

Sono state illustrate le principali linee guida sulla diagnosi, prevenzione e trattamento delle diverse patologie autoimmuni e allergiche ma anche temi relativi ai percorsi diagnostico-terapeutici delle principali malattie quali asma grave, rinite, angioedema, dermatite atopica e psoriasi, approfondento gli aspetti e specificando le neo-terapie. Il professor de Paulis spiega che “quelle biologiche sono terapie innovative che permettono di ottemere ottimi risultati, tramite meccanismi immunologici: con queste nuove modalità possiamo approcciare a diverse patologie umane. Come l’angioedema ereditario, per il quale esiste un farmaco apposito, o l’orticaria cronica, il cui farmaco sarà presto sul mercato. Nell’anno dell’Expo spazio anche all’alimentazione e cibo e alle terapie che riguardano le relative problematiche, ma anche ai nuovi presidi terapeutici per contrastare la fibrosi polmonare, malattia molto grave le cui condizioni di vita sono particolarmente gravose per tutti i pazienti. Come nelle precedenti edizioni ampio spazio sarà dato ai temi del doping e della medicazione dei calciatori, con la presenza di autorevoli esponenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio”.

Dichiara il professor Capua “Quella dell’assunzione di farmaci è una di quelle situazioni che deve essere assolutamente chiarita, sia per lo staff medico, sia per gli stessi calciatori, che devono essere i primi responsabili delle sostanze che assumono. Quando ci sono delle interferenze tra alcuni farmaci prescritti, come puo avvenire in casi di asma, può verificarsi un riscontro di positività al laboratorio per l’antidoping. Ma è sufficente che l’atleta comunichi la sostanza assunta alla commissione per le esenzioni ai fini terapeutici in ambito CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano); viene quindi concesssa un’esenzione dal punto di vista terapeutico se si è costretti a sottoporsi a questo tipo di terapia”. L’allergia è una di quelle condizioni patologiche molto presente nel mondo dello sport, ed interessa il 30% dei calciatori italiani. Chi gestisce l’antidoping deve essere garante e non la vittima, e deve conoscere la malattia, altrimenti alcune medicine possono essere usate a scopo dopante. Nel mondo del calcio non risultano riscontri positivi da anni, anche se sono state scoperte le assunzioni di cocaina e cannabis, che interessa l’1% dei giocatori italiani. Alessandro Pizzolongo

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