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Animali: M5S presenta Ddl maltrattamenti, bocconi avvelenati diventano reato

Roma, 8 mag. (AdnKronos Salute) – Far diventare oggetto di tutela l’animale stesso e non più la persona che gli è legata emotivamente o sentimentalmente, aumentando le pene già previste per i delitti contro gli animali e prevedendo nuove fattispecie di reato, come quello di seminare bocconi avvelenati. Parte da questa rivoluzione concettuale il disegno di legge ‘Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e al codice civile, nonché altre disposizioni in materia di tutela degli animali’, presentato oggi al Senato dal primo firmatario, il senatore M5S Gianluca Perilli, alla presenza del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, della Salute, Giulia Grillo, e dell’Ambiente, Sergio Costa.

“Nella scorsa legislatura – ha ricordato Perilli – il Movimento 5 Stelle con Vittorio Ferraresi aveva già depositato un testo per introdurre norme più stringenti per tutelare gli animali. Così, nel contratto di Governo si è deciso di fare preciso riferimento ai reati contro gli animali. Partendo proprio dal testo della passata legislatura, al Senato abbiamo depositato un articolato disegno di legge”. Nel testo sono previsti un aumento delle pene volto a slegare i delitti contro gli animali dall’applicazione del decreto penale di condanna, un ampliamento delle fattispecie penali esistenti e l’introduzione di nuovi reati.

Il primo aumento di pena è per chi uccide barbaramente un animale: si passa dagli attuali 4 mesi a due anni, alla reclusione da uno a cinque anni, con multe da 5 mila a 50 mila euro. Mano più pesante anche per chi li abbandona: l’arresto, oggi fino a un anno, passa fino a tre anni, con ammenda fino a 25 mila euro. Viene rimodulata l’aggravante del delitto di spettacoli o manifestazioni vietate prevedendo un aumento di pena della metà per chiunque organizzi, partecipi o finanzi manifestazioni che comportino sevizie o soprusi a danno degli animali in relazione all’esercizio di scommesse clandestine o al fine di trarne profitto ovvero nel caso in cui derivi la morte dell’animale.

Un’altra barbarie riguarda appunto i bocconi avvelenati: oggi lasciarli in giro non costituisce reato. Con il Ddl legge, chiunque semini esche o bocconi letali è punito con la reclusione da 6 mesi a quattro anni e con ammende fino a 25 mila euro. Arresto da 6 mesi a 3 anni, invece, in caso di distruzione di habitat. Diventa un delitto l’uccisione di specie protette, mentre è prevista un’aggravante in caso di furto di animale domestico. Da notare la modifica al codice di procedura penale: ufficiali e agenti di Polizia possono arrestare chiunque sia colto in flagranza di reato per i delitti di cui sopra.

Per quanto riguarda la caccia sono previsti inasprimenti di pene, senza la possibilità di ricorrere all’oblazione, vale a dire al pagamento di una somma prestabilita, per l’esercizio della caccia nei periodi di divieto generale, per l’abbattimento, la cattura o la detenzione di mammiferi o uccelli appartenenti alle specie protette. Ma anche per chi esercita l’uccellagione (ovvero l’impiego di dispositivi fissi finalizzati alla cattura indiscriminata e di massa della selvaggina volatile), per chi va a caccia nei periodi di silenzio venatorio o lo fa da postazioni vietate (autoveicoli, natanti, aeromobili).

“In Parlamento – scrive Perilli sul ‘Blog delle stelle’ – da troppi anni ascoltiamo annunci, proclami e parole al vento sulle tutele per gli animali, senza vedere poi alcun risultato. Adesso abbiamo deciso di passare i fatti, coinvolgendo tutto il Parlamento. Vedremo chi ha a cuore gli animali concretamente, e non soltanto a chiacchiere o a favore di telecamere”.